Progetto don Milani, a scuola fuori dalla scuola
Exodus, Istituti Comprensivi e Servizi Sociali impegnati nel contrasto alla dispersione scolastica. Tra le azioni, anche i momenti nella rinata Villa Calderara
A scuola, ma non dentro le mura di scuola: riparte nel 2016 il “Don Milani 2”, progetto di superamento della dispersione scolastica a Gallarate, che si sta svolgendo in parte nella storica villa Calderara, sulla collina di Cedrate. Ed è proprio nell’immobile comunale, gestito da Exodus e in via di recupero (completati i lavori al piano terra), che è stata presentata stamane l’iniziativa della Fondazione di don Mazzi, alla quale collaborano gli Istituti Comprensivi cittadini e i Servizi Sociali.
Si parte da un selfie, una sorta di autoscatto che ogni iscritto alle secondarie di primo grado ha realizzato tramite questionario. Le risposte, che saranno elaborate dal Dipartimento di Statistica della Bicocca, disegneranno per ogni scuola un quadro sugli stili di vita dei ragazzi. I risultati saranno utili a insegnanti e genitori per comprendere meglio la realtà degli adolescenti e potranno essere il punto di partenza sia per momenti di confronto tra adulti e studenti, sia per la messa a punto di iniziative future in ambito sociale o educativo.
Una seconda linea d’azione è costituita dalla “Scuola itinerante”, peraltro ribattezzata dai partecipanti “Scuola in villa”. Fra ragazze e ragazzi, coinvolge 9 studenti delle secondarie di primo grado indicati dagli Istituti Comprensivi perché ritenuti ad alto rischio di dispersione scolastica (a causa di problemi comportamentali, bocciature plurime, alto numero di assenze, contesto familiare difficile e così via). Per due mattine a settimana seguono attività didattiche a villa Calderara con educatori specializzati. L’impostazione è esperienziale, interattiva e incentrata sul senso di responsabilità. Si svolgono piccole attività di volontariato, laboratori, per esempio di cucina, e naturalmente lezioni per raggiungere competenze minime di lingua, matematica, storia e geografia. Completano il progetto attività educative e didattiche per piccoli gruppi, cinque persone per ogni istituto, che si tengono per tre mattine a settimana nelle scuole, durante le attività curriculari, allo scopo di recuperare e consolidare le competenze di base.
«Con il progetto Don Milani 2 – ha spiegato Franco Taverna in rappresentanza di Exodus – villa Calderara fa un altro passo per diventare casa formativa per la città e il territorio. L’obiettivo è recuperare adolescenti il cui primo problema è la mancanza di autostima e di motivazione. Il gap di comprensione che li divide dagli adulti è enorme, per questo è importante la fase dell’indagine conoscitiva».
«Abbiamo accolto – ha aggiunto la coordinatrice del progetto, Bruna Dentella –non solo studenti che frequentano le scuole cittadine ma anche 4 ragazze che avevano già abbandonato gli studi. Due di loro sono tornate in classe. Stiamo inoltre osservando l’effetto positivo sull’atteggiamento dei partecipanti esercitato dagli spazi della villa».
«Il progetto “Don Milani 2” – ha sottolineato l’assessora ai Servizi Sociali, Margherita Silvestrini – è stato rimodulato nel tempo e la formula di quest’anno è più strutturata rispetto a quella precedente. Il primo obiettivo è far sì che i ragazzi, i cui problemi con la scuola emergono alle medie ma spesso hanno origine alle primarie, riacquistino interesse e autostima».
Il progetto rappresneta anche la prima azione che sta ridando vita alla Villa Calderara: l’edificio di proprietà comunale, abbandonato da tempo, è stato utilizzato provvisoriamente per l’accoglienza dei profughi (dal 2011 al 2015, periodo in cui i richiedenti asilo hanno messo mano al parco, recuperandolo), per poi aprire il cantiere di recupero complessivo. «Grazie alla convenzione con Exodus – ha osservato il sindaco Edoardo Guenzani – villa Calderara è definitivamente avviata a diventare una struttura comunale con fini sociali. Il primo lotto del restauro consente di ospitare, fra l’altro, questo progetto ma a lavori ultimati ci saranno a disposizione anche due alloggi di emergenza per i Servizi Sociali». Il percorso fatto a Villa Calderara dal 2011 non è stato privo di difficoltà, come ha ammesso anche il sindaco, richiamando comunque l’esito positivo attuale: «È importante, infine, che gli abitanti della zona siano passati dall’avversione rispetto alle prime ipotesi di utilizzo alla comprensione e condivisione di quanto Exodus sta realizzando».
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