Ubi Banca crede nel miracolo africano

L’ufficio di rappresentanza sarà a Casablanca. Le traiettorie del Pil del continente africano superano di quattro punti percentuali per anno quelle delle economie sviluppate

rapporto Einaudi

Ubi Banca ha deciso di sbarcare in Marocco.  L’ufficio di rappresentanza sarà a Casablanca all’interno del Casablanca Finance City (CFC), centro finanziario della regione, la cui funzione è offrire una base alle aziende africane e internazionali per lo sviluppo della propria attività nell’Africa settentrionale, occidentale e centrale.

Una scelta, quella del terzo gruppo bancario italiano, in linea con quanto previsto dai maggiori analisti internazionali, tra cui anche il Centro di ricerca “Luigi Einaudi” che nel ventesimo “Rapporto Einaudi” – tra l’altro sponsorizzato dalla stessa Ubi- Banca Popolare di Bergamo – dedica un intero capitolo (il secondo) proprio al continente africano. 

Giorgio Arfaras, tra gli autori del rapporto, in una recente presentazione all’università Liuc di Castellanza, definì l’Africa una «sorpresa», perché in termini di tasso di crescita del Pil (prodotto interno lordo) è preceduta solo dall’Asia. «Le traiettorie del Pil delle due Afriche, quella subsahariana e quella settentrionale – spiegò Arfaras – superano largamente, di tre, quattro punti percentuali per anno, quelle delle economie sviluppate».

L’Africa, da sempre nella trappola della povertà, negli ultimi  15 anni ha invertito la rotta, facendo registrare una dinamica del prodotto interno lordo molto vicina a quella dei paesi asiatici. Il «miracolo africano» poggia sull’aumentata capacità di risparmio e sulla richiesta massiccia di materie prime dagli altri paesi emergenti, soprattutto dalla Cina, per sostenere lo sviluppo. Crescono la domanda di mobilità e di motorizzazione e con esse la necessità di avere adeguate infrastrutture. Così come cresce la domanda di beni di consumo di massa e di servizi scolastici.  Altro segnale positivo di questo andamento è la drastica riduzione del debito estero che per l’Africa subsahariana è passato dal 57% del Pil al 22%, per quella nordafricana dal 38% al 26%. Nel Rapporto Einaudi si parla  di una fase di industrializzazione dell’Africa, molto simile a quella avvenuta negli anni novanta nei paesi asiatici, che può contare su un bacino di forza lavoro di mezzo miliardo di giovani.

Il responsabile della struttura di Ubi Banca a Casablanca è Abdelkrim Sbihi, 43 anni, già Cfo di un importante gruppo attivo nel settore del retail commerciale in Marocco, e con alle spalle numerose esperienze in Africa, Europa e Stati Uniti, tra cui al Credit Agricole Morocco e all’Attijariwafa Bank, in qualità di direttore della sala cambi, corporate trader e correspondent banking Officer.

Ubi World integra l’offerta del Gruppo Ubi che già poteva contare sulla presenza in Cina (Hong Kong e Shanghai), India, Brasile e Russia grazie alla propria rete di uffici di rappresentanza, a cui si è aggiunta l’apertura dell’Ufficio di rappresentanza a Dubai nel 2015  e di New York nel 2016.

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

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Pubblicato il 16 Febbraio 2016
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