Incontri con gli autori a Palazzo Minoletti
Il programma di incontri organizzato dalla libreria Carù

Incontri con gli autori della libreria Carù di Gallarate a Palazzo Minoletti per il mese di aprile
Venerdì 1 APRILE ore 17,30 : SUSY ZAPPA presenta SEIN. Una virgola sull’acqua edito da Il Frangente
Una storia di naufraghi e naufragi, di un’isola circondata da un cordone di fari così bello da essere definito “la Versailles del mare”. A raccontare la piccola isola di Sein, in bretone Enez Sun, collocata nel parco marino d’Iroise, è l’erbese Susy Zappa, alla sua prima esperienza da scrittrice.
L’artista erbese, dopo più viaggi nell’isola, separata dal continente di soli otto chilometri, ma quel tratto di mare, chiamato la Raz de Sein, è il luogo più pericoloso al mondo per la navigazione, ha deciso di imprimere sulla carta tutto ciò che l’isola stessa ha voluto raccontarle.
Un’isola abbracciata da due mari, rincorsa da leggende di corsari, dove i Celti presupponevano la fine del Mondo. L’isola delle nove Sacerdotesse votate alla castità e di un popolo di Anime in pena che dalla Baia dei Trapassati erano traghettati a Sein per essere inumati. Streghe, miti e leggende di cui Enez Sun custodisce un mistero. L’isola di Sein è un crocevia di ricordi, dove le leggende avvolgono il cuore di emozioni. I senani hanno cavalcato le onde della vita dimostrando a loro stessi uno straordinario carattere forgiato dall’istinto di sopravvivenza. I sassi e le rocce custodiscono i pensieri di chi ha attraversato il tempo e i confini. I senani svicolano, ma sanno di essere ereditieri di un passato che è entrato nella memoria.
Venerdì 8 APRILE ore 18,30 : CLAUDIO ARGENTIERO presenta GALLARATE.
DAL CENTRO, NOBILITANDO LA PERIFERIA edito da ARCHIVIO FOTOGRAFICO ITALIANO
Claudio Argentiero ci accompagna in un viaggio della memoria che sfocia nella attualità: via Matteotti prima che fosse contornata dall’Istituto Falcone, ruderi, gru al lavoro, ciminiere, con il tempo gradualmente e in buona parte sacrificate a chissà poi che cosa.
Dove saranno quella farmacia e quelle case sventrate. Interrogativi che lasciamo ai lettori svelare e agli stessi affidare l’itinerario gallaratese, senza timore di smarrirsi, ma anzi quasi entrando in una favola, fra la nebbia che non sale ai proverbiali irti colli, ma, opalescente “vestita” dai raggi lunari, colloca in una dimensione onirica piazza Garibaldi e la Madonnina del Carmine della Contrada del brodo.
La neve con i suoi riflessi, e a un tempo candida e immacolata, ammanta la biblioteca, la Crocetta, i giardini pubblici, il Maga con la sua agorà, il cippo intronizzato davanti alle vecchie scuole elementari dalla antica dedica nobiliare, il cimitero monumentale, luogo del “Non ti scordar di me” e delle passeggiate nei luoghi dell’eternità, scendendo anche sul torrente Arno. E tutto questo insieme di un candore abbagliante, ombreggiato d’azzurro come da pallide nuvolette, appare come un grande, stupendo, giardino incantato, dormente sotto il bianco manto. è invece nel tepore di un sole primaverile che una figura, quasi eterea e comunque significante, si affaccia dal monumento ai Caduti di piazza Risorgimento rivolgendo lo sguardo verso la gotica chiesa di San Francesco e al termine di una fuga prospettica svettano alcune torri di via Marsala, mentre frettolosi passanti solcano i portici dello storico Fajetto e in questa speciale “Via Lattea” cittadina non mancano, comete giunte dal secolo precedente, le testimonianze di archeologia industriale. Campi, interni domestici del passato, officine, macchinari, personale addetto alla produzione, dal centro nobilitando la periferia. Il sole è tornato ad alzarsi, dopo aver trascolorato nelle tinte rosate dell’aurora, e illumina, fotografati da Argentiero da un cielo opale, i tetti e il centro storico con la fontana e una vivace umanità cittadina, oltre ad una statua protesa dall’alto della Basilica di Santa Maria Assunta in un gesto
quasi benedicente.
Ha scritto l’antico poeta greco Simonide che “La città è la maestra dell’uomo” e il più attuale poeta italiano Gian Pietro Lucini aggiunge in rima: “Ciborio pratico della felicità/ tutto questo ti porge la città”. Elio Bertozzi
Venerdì 15 APRILE ore 18,30 : MARCO FILIBERTI presenta IL PIANTO DELLE MUSE edito da Titivillus
Marco Filiberti consegna nella trilogia “Il pianto delle Muse” il frutto della propria lotta con una materia poetica incandescente coagulata sulla skené teatrale, specchio immutevole della mutante e contristata scena del mondo.
Assistito alla maniera socratica dal proprio dàimon, Filiberti distilla nella sua opera, presentata in questa sede a cura di Pierfrancesco Giannangeli, un’idea di teatro che sfocia deliberatamente, seppure in sordina, in un modello di paideia, di ri-educazione estetica e civile capace, nella tensione ideale che la ispira,di opporsi a quello che Filiberti, senza mezzi termini, definisce il ‘collasso antropologico’ in corso oggi.
Ne “Il pianto delle Muse” le pathosformeln si dispiegano in una misurata polifonia di gesti, posture, suoni, installazioni, effetti di luce e penombra, rallentamenti e accelerazioni nella recitazione e nei silenzi degli attori, dèi ex machina di un ‘accadimento’ che impone agli interpreti un tirocinio di macerante svuotamento di sé. La naturalezza della solitudine gestativa dell’autore si sposa con le solitudini di creativi a lui affini, i suoi “poeti morti”, e azzera le distanze dei secoli in un tempo sospeso nel quale riconoscere la ri-velazione di quel sublime poetico al quale l’autore de Il pianto delle Muse ha dedicato tutto se stesso.
Venerdì 22 APRILE ore 18,30 : NICOLETTA PURICELLI presenta TI AMO, MA… edito da Macchione
In un banale giorno di pioggia Amanda, commessa trentenne presso l’aeroporto di Malpensa, salva un giovane dalle grinfie di due ragazzine. Lo invita a casa sua e scopre che si tratta di Matthew Grennet, attore americano idolo delle ragazzine del nuovo continente, ma anche di Anouk, figlia della vicina di casa, che in realtà vive per la maggior parte del tempo da lei e ha un poster gigante di Matthew nella camera in cui dorme.
Anouk è in gita, ma Matthew viene rapito da una foto che la ritrae e, per sdebitarsi dell’ospitalità di Amanda, chiama la giovane per farle gli auguri di compleanno. Nasce una corrispondenza fatta di telefonate e messaggi su WhatsApp, finché lui decide di farle una sorpresa e di andare a conoscerla.
Il punto di vista di una diciottenne che vede un sogno diventare realtà svela le emozioni che la accompagnano per il resto della fine del quinto anno della scuola alberghiera, ma gli insegnamenti della madre femminista sono sempre in agguato e la metteranno a dura prova quando si tratterà di prendere decisioni importanti per il suo futuro.
Venerdì 29 APRILE ore 18,30 : MARIO ALZATI presenta IL NOTAIO LIBERTINO DI OLONIA edito da Macchione
Nella primavera del 1940, mentre l’Italia sta per entrare in guerra, i coniugi Maria e Domenico Lauricella, immigrati lucani da un anno a Olonia, ascoltano i racconti di due amici che rievocano vicende di vita paesana. Il Pietro Morelli, socialista da sempre, ricorda con orgoglio al Domenico i tempi in cui il suo partito era il primo a Olonia: il comizio dell’Azimonti disturbato dai paolotti, le polemiche con gli anarchici e soprattutto la campagna elettorale per le elezioni comunali del 1920.
La Renata Landonio invece trascorre le serate in compagnia della Maria, da tutti chiamata la Napoletana, alternando devote orazioni e pettegolezzi su una vicina, la Iole Raimondi. Se per il Pietro il ricordo della fine della Grande Guerra è motivo di riflessione sui danni tremendi causati dal conflitto, nel racconto della Renata il giorno dell’arrivo della pace è associato all’incontro della Iole con un suo misterioso amante, mentre il marito soldato è lontano.
Su una parete della cucina della Renata campeggia la fotografia dell’Agostino, il marito defunto, di cui la vedova ricorda con rimpianto le virtù e il portamento, mentre la Napoletana è colpita dal naso aquilino e dalle orecchie a sventola della buonanima.
[ANTICIPAZIONE: libro in uscita il 17 aprile]
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