“La commissione di certificazione significa certezza del diritto”

I consulenti del Lavoro di Varese hanno svolto la prima assemblea 2016 a Volandia, il museo del volo

consulenti del lavoro

Sede inconsueta quella scelta dall’Ordine Consulenti del Lavoro di Varese per la prima assemblea 2016 che, infatti, si è svolta a Volandia, il museo del volo di Somma Lombardo. «Quale luogo migliore per celebrare il lavoro? – spiega il presidente dell’Ordine, Vera Lucia Stigliano (la prima da destra nella foto)-. Volandia è il luogo tangibile e vero dove la passione, il sacrificio e la creatività hanno contribuito a fare della Caproni già dal 1910 uno dei pilastri della nostra aeronautica. Caproni, Agusta, Aermacchi, Siai-Marchetti, sono state aziende pioniere che hanno scritto la storia del volo e dell’aviazione mondiale: tutte con sede nella provincia di Varese. Noi siamo il territorio che viviamo: siamo figli di un tessuto che ha visto una realtà artigianale (l’allora Carrozzeria Macchi) con sette dipendenti diventare, nel giro di neanche una decina d’anni, un colosso con quasi tremila dipendenti. Questo il nostro passato, questo l’esempio per il nostro futuro».

«La nostra assise è sempre un momento importante per fare categoria – prosegue Stigliano -, analizzare aspetti positivi e negativi del nostro settore: lavoro, fiscalità e futuro oltre alle ultime novità normative (dimissioni in primis) sono sempre al centro del nostro interesse ma oggi, soprattutto, abbiamo parlato di certificazione. La nostra Commissione di Certificazione è stata a suo modo pioniera nel capire quanto potesse essere uno strumento utile alle relazioni tra le parti e nell’intuire soprattutto l’utilità intrinseca: La Commissione Provinciale di Certificazione, Conciliazione e Arbitrato opera naturalmente nell’ambito del territorio provinciale con l’intento di rispondere all’esigenza universalmente reclamata di affermare il principio della “certezza del diritto”, ponendosi come finalità principale quella di deflazionare il contenzioso, sia in materia di lavoro che previdenziale. Può infatti certificare contratti o singole clausole di essi in cui sia dedotta, direttamente o indirettamente, una prestazione di lavoro o clausole compromissorie; certificare contratti di appalto, certificare il contenuto del regolamento interno delle cooperative depositato e operare per la soluzione arbitrale delle controversie e molto altro ancora sempre in materia di lavoro».

«Come Sindacato siamo molto favorevoli all’utilizzo della Commissione di Certificazione da parte di tutte le categorie interessate – è il commento di Ferdinando Butto, presidente di Ancl-up Varese (Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro – Unione Provinciale di Varese) -. Siamo molto fieri per l’aver ottenuto, in esclusiva come categoria professionale, questo riconoscimento che per noi rappresenta un grande risultato, anche se dal nostro punto di vista dovrebbe operare solo ed esclusivamente per la certificazione dei contratti e per le conciliazioni; non si possono investire le Commissioni di Certificazione per le “dimissioni telematiche”, è una contraddizione assoluta per la nostra categoria, considerato che siamo da sempre contrari a tale strumento e l’abbiamo ribadito più volte ed in più occasioni. Ovviamente, anche in questo caso il considerarci gli esperti in materia di lavoro assegnandoci il compito di gestire le Commissioni di Certificazione, avviene, come sempre quando si lavora per conto delle Amministrazioni pubbliche, in maniera totalmente gratuita; a tal proposito ne approfitto per ringraziare i colleghi della provincia di Varese, compresi i componenti del Centro Studi che costituiscono la Sottocommissione di certificazione, che si dedicano gratuitamente, in modo professionale e puntuale alla gestione delle pratiche che di volta in volta vengono trasmesse al nostro Ordine».

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E sulla funzione deflattiva della Commissione, la posizione di Butto è chiara: «Considerato l’ingorgo dei procedimenti giudiziari, anche nell’ambito del contenzioso in materia di lavoro, l’utilizzo della Commissione di Certificazione contribuisce sicuramente alla riduzione degli stessi ed ancora una volta tende la mano alla Pubblica amministrazione; al tempo stesso esercita una funzione sociale per le aziende ed i cittadini, evitando loro di procedere alla soluzione dei contenziosi in materia di lavoro, presso i tribunali, con relativo dispendio di risorse economiche. Ritornando alla funzione deflattiva delle Commissioni di Certificazione, posso affermare che essa mira all’accertamento tecnico-preventivo conciliativo, volto a rinvenire una soluzione ad una controversia nell’ambito di un procedimento sommario, senza dover instaurare un giudizio ordinario. Pertanto con la dovuta imparzialità e competenza le Commissioni di Certificazione consentono di risolvere problematiche in materia di lavoro che, in assenza di tale strumento, potrebbero sfociare in procedimenti giudiziari, a volte anche inutili. Infine, voglio aggiungere che le commissioni esercitano anche un ruolo di garanzia per le parti attrici, tutelando l’interesse di entrambe».

Durante l’assemblea è stato delineato il bilancio della presenza dei consulenti del lavoro sul territorio e delle relazioni con enti e istituti, ma un momento importante e toccante ha coinvolto il Centro Studi, che è stato dedicato alla memoria di un giovane praticante, non più tra noi, ma il cui ricordo grazie alla disponibilità della famiglia permette di apportare aiuto concreto e fattivo alla categoria dei praticanti consulenti.

La Commissione di Certificazione dei Consulenti del Lavoro

È nata ufficialmente il 7 luglio 2011 con le province di Como, Lecco, Monza Brianza e, dal 16 settembre 2011, è entrata a farne parte anche Sondrio. Dal 26 luglio 2013 l’Ordine Consulenti del Lavoro di Varese ha lasciato la Commissione Interprovinciale e ha costituito la Commissione Provinciale di Varese.
I Consulenti del Lavoro operano in questo ambito su delega ministeriale per il tramite del Consiglio Nazionale dell’Ordine. I componenti della Commissione di Certificazione dell’Ordine dei Consulenti di Varese sono dieci, cinque ordinari e cinque supplenti, sono sottoposti ad apposita formazione, aggiuntiva rispetto a quella ordinaria per la categoria professionale, ed i loro nominativi sono depositati presso il Ministero del Lavoro in quanto gli atti che scaturiscono dall’attività della Commissione producono effetti civilistici e legali. Le Commissioni di certificazione sono previste da due leggi (L. Biagi n. 276 del 2003 e dal Collegato Lavoro L. 183 del 2010) e si occupano di dare certezza al diritto certificando i contratti di lavoro sia di natura subordinata che autonoma e relative clausole. Può essere sottoposta al loro esame ogni forma di contratto e non solo quelli di tipo subordinato: dalle assunzioni tipiche a tempo determinato o indeterminato, a quelle part-time, a progetto, ai contratti di appalto e così via. Nate inizialmente come Commissioni di certificazione, finalizzate alla verifica della legittimità di alcuni contratti e con lo scopo principale di fare chiarezza tra i contraenti per prevenire eventuali contenziosi, dal 2010 si occupano anche di conciliazione e arbitrato, ampliando la competenza alla gestione del contenzioso che dovesse nascere alla cessazione del rapporto di lavoro, trovare accordi tra parti datoriali e lavoratori per concludere bonariamente liti pendenti o verificare che gli accordi sottoscritti tra le parti rispettino la normativa vigente. L’istituzione delle Commissioni ha come obiettivo il contenimento del numero di pratiche che, grazie alla certificazione e conciliazione, evitano di gravare sui Tribunali e sul sistema giudiziario in generale. Le determinazioni delle Commissioni hanno potere vincolante poiché gli effetti degli atti certificati si producono sia da un punto di vista amministrativo, sia fiscale e previdenziale. La competenza è territoriale, limitata quindi alla provincia di appartenenza.

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Pubblicato il 29 Aprile 2016
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