Tigli “storici”, la Forestale chiama Regione e Soprintendenza

Dopo la presentazione delle documentazione, il Corpo Forestale passa la palla a Milano. Il Comitato: "È un viale alberato storico"

samarate san macario alberi tigli
I tigli – presi uno a uno – non hanno valore monumentale, ma l’insieme del viale alberato che dalla piazza di San Macario porta verso il cimitero è un pezzo del paesaggio, un pezzo di storia di Samarate. È la convinzione del Comitato costituitosi per salvare i tigli di via XXII marzo: una posizione che ora sarà portata alla Soprintendenza ai Beni Culturali.
È l’ultima evoluzione, frutto di una lettera inviata dal Comando di Varese del Corpo Forestale dello Stato, che ha recepito nuova documentazione segnalata dal comitato: «Dopo aver preso atto delle informazioni che ci ha trasmesso abbiamo provveduto, in data odierna, ad informare Comune e  Regione in merito alla necessità del coinvolgimento della  Soprintendenza  per quanto attiene alla verifica e valutazione del  pregio storico del filare di tigli» scrive il comandante della Forestale Paolo Moizzi.
«La valutazione legata all’aspetto paesaggistico, storico e religioso spetta alla Sovraintendenza» ribadisce ancora una volta Sergio Mazza, uno dei promotori della mobilitazione per salvare i tigli. «Prima di procedere bisogna prima aspettare la valutazione su questo aspetto».
Il Comitato ribadisce la sua visione: evitare il taglio delle piante è possibile. «Solidarizziamo con gli abitanti e i commercianti che subiscono il disagio, anche noi vogliamo che i lavori si chiudano nel tempo più rapido possibile: il cantiere si può concludere più in fretta se si fa stesso lavoro fatto su 9 tigli anche su altri 17 tigli. Non servono varianti, consente di velocizzare al massimo l’intervento. È una soluzione che fa felice il Comitato, fa felice i residenti, consente al Comune di risparmiare, permette al sindaco di far valere la sua capacità di mediazione, senza arrivare al blocco del cantiere.

Noi riconfermiamo al sindaco nostra disponibilità a cercare insieme una mediazione».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

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Pubblicato il 08 Aprile 2016
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