La Pallacanestro riparte con Vittorelli e Coldebella: “Un occhio al presente, uno al futuro”
Il nuovo presidente ha presentato l'ex playmaker, nominato direttore generale. "Uniti per ottenere risultati sportivi e per consolidare l'intera società"

Un’attenzione fondamentale al presente, uno sguardo attento al futuro. Il CdA di Pallacanestro Varese ha parlato per la prima volta quest’oggi – martedì 31 maggio – in “seduta plenaria” a Masnago per presentare se stesso, per lanciare il nuovo direttore generale Claudio Coldebella e per dare il via, in fin dei conti, alla nuova stagione sportiva come suggerisce quel “2016-17” che inizia a comparire nelle grafiche pubblicitarie interne al palazzetto.
Insieme alla vicepresidente Monica Salvestrin, all’ad Fabrizio Fiorini e ai consiglieri Riccardo Polinelli e Toto Bulgheroni (piede ingessato: è lui il primo infortunato della stagione…) si è seduto Marco Vittorelli, presidente numero 20 nei settant’anni della società biancorossa. Ed è stato lui, che è anche il presidente dello sponsor Openjobmetis, a presentare quella che è stata definita “una squadra”.
«Essere in questo ruolo è un grande onore, dopo essere stato consigliere con Castiglioni e nell’ultimo anno e mezzo – ha detto Vittorelli – Ho compagni di viaggio importanti e auguro a tutti buon lavoro. Quello che definisco onore è per me anche un grande impegno a fare meglio». Poi il breve discorso che potremmo definire “programmatico”: «Proveremo a lavorare sia nel breve termine, e cioè sui risultati del campo, sia in quello medio-lungo consolidando il marchio e la struttura della società per il domani: cercheremo di fare tutto il possibile per creare presupposti di entrate economiche che sostengano sempre di più la parte sportiva. A tal proposito proprio stamattina è stato firmato il contratto con Claudio Coldebella: siamo contenti perché la sua scelta prosegue quel discorso tecnico avviato l’anno scorso con Paolo Moretti».

Vittorelli ha poi confermato che «la società non ha sofferenze finanziarie. E dal punto di vista del budget si muoverà nel rispetto delle regole sui contratti d’immagine» (per i quali pende una convocazione alla Procura Federale ndr). Poi ha spiegato il modo di lavoro del suo CdA: «Nei nostri primi incontri lo spirito emerso è quello che nessuno intende “numerare” il proprio impegno. Non esistono “numeri uno” o “numeri due” ma tutti hanno il proprio ruolo per sviluppare al massimo l’azienda Pallacanestro Varese».
Al suo fianco Claudio Coldebella – del quale poi riprenderemo il discorso in modo più articolato – si è presentato parlando della convinzione della propria scelta. «Essere in una società così gloriosa è un onore, e la scelta di venire qui è stata facile quando sono stato avvicinato: ho sempre avuto la fortuna di lavorare in squadre con un passato e una storia importanti e Varese è una di quelle, potere lavorare qui è eccezionale. Il presidente mi ha fatto un bell’assist parlando di futuro e sostenibilità: mai come ora si avverte questa esigenza. Avere una visione a 360 gradi su questo aspetto è necessario e Varese lo ha capito per prima e ha tracciato la strada del Consorzio, prima in Italia, capendo che dare valore al proprio futuro è cosa importantissima».
Coldebella, che è già al lavoro, ha parlato della necessità di dare certezze tecniche allo staff di Moretti confermando le trattative per Wright, nonostante la positività che lo ha coinvolto, e per Kangur e dando valore alla “base” di italiani già sotto contratto. Poi ha dato uno sguardo al vivaio (“Bello vedere ieri la nostra Under 15 vincere la prima gara delle finali nazionali”) e alle esperienze estere come Germania o Francia dove il basket sta crescendo grazie all’impegno delle società. Infine ha dettato un altro aspetto della sua filosofica: «Mi sento responsabilizzato per questa chiamata, sono coinvolto sia dalla parte sportiva sia organizzativa. Nello sport spesso ci sono dettagli a condizionare i risultati, però quello che si può assicurare sono l’impegno e l’attaccamento al lavoro, la voglia di fare del proprio meglio».
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