La tassa di soggiorno al centro della polemica

Una nota degli albergatori solleva le proteste delle opposizioni che chiedono le dimissioni dell'assessore Ceriani. Bellaria: "La Giunta continua il proprio lavoro e il dialogo con Federalberghi"

Somma Lombardo: i luoghi (inserita in galleria)

La tassa di soggiorno accende il dibattito politico a Somma Lombardo. Al centro del fuoco incrociato ci sono le parole, un po’ datate, dell’assessore Ilaria Ceriani che qualche tempo fa aveva sollevato una problematica che si trascina dal 2014, quando fu introdotta la tassa di soggiorno e approvato il relativo regolamento che prevede la responsabilità del controllo in capo all’amministrazione comunale. Un controllo che però incontra alcune difficoltà tecniche.

L’imposta in questione va dai 25 centesimi all’euro al giorno e viene richiesta dal Comune ai villeggianti per tramite degli alberghi. Una somma che ammonta a circa 150mila euro l’anno e che confluisce in un fondo municipale da investire nel settore turistico. La puntualità dei controlli, però, sembra da mettere a punto e questo ha preoccupato gli albergatori riuniti in Federalberghi Varese che hanno risposto con una dura presa di posizione dicendo che:

La tassa di soggiorno non può essere considerata un versamento volontario che finisce per gravare sugli onesti, distorcere la concorrenza e provocare un danno all’erario – ha scritto Federalberghi in una nota -. Il rispetto della legalità e delle regole non possono essere messi da parte in nome della impossibilità ad effettuare controlli: se non si possono attivare meccanismi per fare in modo che tutti paghino il dovuto, allora sarebbe meglio cancellare del tutto la tassa di soggiorno la cui applicazione è stata decisa dal Comune, creando una distorsione per gli albergatori locali rispetto ai colleghi che operano nelle vicinanze dove le amministrazioni comunali non hanno fatto tale scelta. Le condizioni per operare sul mercato devono essere per tutti uguali: affermare oggi che un tributo è su base volontaria equivale a creare disparità e ad aprire la porta a una scelta – quella di pagare o meno una tassa – che non appare rispettosa di chi opera nell’onestà e nella trasparenza.

A rispondere, però, è stato il sindaco di Somma Lombardo Stefano Bellaria che ha spiegato come intende operare la sua Amministrazione: «purtroppo ci si sta agitando su parole che sono state pronunciate mesi fa e che non avevano il significato che gli si attribuisce oggi. La mia Giunta a questa polemica può solo rispondere che il dialogo con gli albergatori è in corso e sta continuando. La nostra intenzione è quella di individuare insieme una modalità comune per effettuare le verifiche affinché tutti siano messi nelle stesse condizioni. Pensiamo ad esempio ad un software condiviso che possa permettere la giusta trasparenza e la puntualità del controllo sui fondi versati e le persone effettivamente ospitate, riuscire anche in questo caso a raggiungere una soluzione».

Dal canto suo l’opposizione rappresentata da Lega Nord, Forza Italia e Somma Domani ne approfitta per attaccare l’assessore Ceriani, peraltro senza mai nominarla, e chiedere le sue dimissioni in una nota congiunta inviata alla stampa:

“L’Assessore estero – scrivono – dimostra giorno dopo giorno di non essere in grado di gestire una delega così importante per una Città(…). Oggi siamo qui a leggere che per colpa dei predecessori, dopo ben un anno di amministrazione e con il cambiamento ben avviato, non si riesce a determinare chi come e quanto deve pagare la tassa di soggiorno. Non sarà dando la colpa alla precedente amministrazione che l’assessore riconquisterà la fiducia dei cittadini, ai quali, ad oggi non ha ancora dimostrato nulla, se non la sua capacità di organizzare eventi folcloristici, forse la colpa non è sempre degli altri. Impossibile non esprimere la nostra vicinanza alla Federalbergatori, che, come tutti gli imprenditori italiani, riteniamo onesti e grandi lavoratori, nonostante siano spremuti da tasse e tributi per colpa di uno stato centrale che continua ad aumentare la pressione fiscale e a diminuire i trasferimenti agli enti locali”.

Alla richiesta di dimissioni dell’assessore risponde ancora una volta il sindaco Bellaria: «non si agitino troppo perché la nostra Giunta è coesa e compatta e ognuno continuerà nel proprio lavoro con serietà come stiamo già facendo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Giugno 2016
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