Il lago da vicino – Da sotto in su: il ricambio, i venti e i fondali
Nella nuova puntata della rubrica curata dalla Cooperatiova dei Pescatori si parla di fondali, ossigenazione e idee particolari per risanare del lago di Varese
E’ dimostrato che nella quasi totalità degli incidenti di auto, prima del botto, l’autista tocca i freni.
Beh se il principio di causa effetto è corretto allora conviene farli smontare dalle proprie automobili.
I dati, appunto, parlano chiaro! Nelle scene finali di una serie di gialli della TV in bianco e nero di tanti anni fa (niente a che vedere con il più noto tenente Colombo o con il nostro Montalbano per carità) il protagonista, uno scrittore di fama figlio di un ispettore di polizia, immancabilmente svelava il colpevole riunendo in un’unica sala i sospettati dell’omicidio e ripercorrendo i fatti accaduti.
A noi spettatori, che pur avevamo seguito con attenzione l’evolversi della vicenda, non rimaneva che goderci ogni volta stupiti la soluzione dell’intricato enigma.
Se mi avete seguito fin qui io penso che qualche conclusione l’avete già maturata, ma per sentirmi un attimo Hellery Queen – si sa che i ricordi dell’infanzia lasciano un segno indelebile nella fantasia – provo anche io portare in evidenza i dati salienti.
. Il lago di Varese ha una superficie di 15 km 2 e una profondità media di 11 metri (la massima è di 27 circa).
. Il volume di acqua presente (media annuale) è di 165 milioni di m 3 .
. Il fiume Bardello ha una portata media (variabile e controllabile con le paratie della diga) di 2,8 m 3 /sec.
. Per evaporazione nelle giornate più calde il livello del lago scende fino a due centimetri al giorno (pari a 300 milioni di litri).
. Il ricambio dell’intera massa del lago avviene (basta fare i conti) in 1 anno e 10 mesi circa.
. Il lago, nel suo respiro annuale, si stratifica verticalmente dividendosi in due ambienti completamente diversi e difficilmente miscibili (a parte rari fenomeni atmosferici legati ai venti)
. Il lago consente solo per due brevi periodi all’anno, sul finire dell’inverno e in autunno, il rimescolamento dell’intera colonna d’acqua.
. Anno dopo anno il carico di fosforo ed azoto (insieme ai residui organici di ciò che entra nel lago) lentamente si deposita sul fondo.
. Gli sfioratori del collettore e gli scarichi ancora diretti nel lago continuano a riversare sostanze nutritive nel lago.
. Ad ogni variazione di pressione atmosferica (e bastano pochi millibar, immaginiamo un temporale o il passaggio di una perturbazione che effetto portano) il lago modifica la propria concentrazione di ossigeno in modo quasi istantaneo.
Ci siete arrivati ? (perdonatemi ma così era, nella citata serie TV)
PER SAPERNE DI PIÙ LEGGI TUTTO SUL SITO DELLA COOPERATIVA DEI PESCATORI
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