Verde, stop ai “giardinieri per caso”: obbligatorio il registro professionisti

La norma punta ad alzare il livello professionale di chi viene chiamato a gestire il verde

Giardini estensi dicembre

Nel collegato agricolo appena approvato dal Senato – spiega Coldiretti Lombardia – è contenuta anche la norma che regola l’attività di manutenzione del verde attraverso l’iscrizione obbligatoria al Registro dei produttori florovivaistici.

“Si tratta – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – di una svolta storica per la tenuta di parchi e giardini ottenuta grazie anche all’impegno profuso in questi anni dalla nostra organizzazione con l’appoggio di tutti i vivaisti. Adesso chi vorrà offrire questi servizi dovrà garantire qualità e competenza”.

I vivaisti professionali sono già iscritti al registro, mentre per gli altri ogni Regione dovrà prevedere un percorso di formazione specifico per poi essere inseriti nell’elenco degli abilitati.

E’ una giornata storica per il florovivaismo lombardo – afferma Nada Forbici presidente dell’Associazione Florovivaisti di Brescia e della Lombardia – vedere finalmente riconosciuta giuridicamente la nostra professione è una cosa altamente qualificante che ci mette in condizione di sconfiggere quello che da tanto tempo stiamo condannando: il lavoro nero e la concorrenza sleale. Senza dimenticare un altro aspetto importante: per la detraibilità fiscale rispetto ai servizi del verde bisognerà essersi rivolti a florovivaisti professionali. Un primo importante passo per il nostro settore è stato fatto, ora aspettiamo di lavorare in modo sinergico con Regione Lombardia perché proprio alle regioni è demandato il compito di indentificare i requisititi di idoneità per il riconoscimento professionale”.

In Lombardia la disponibilità di verde urbano, secondo gli ultimi dati Istat, è di circa 36 metri quadrati per abitante, con valori pro capite molto diversi a seconda dei capoluoghi di provincia: 8,9 a Varese, 9,9 a Como, 49,7 a Sondrio, 16,4 a Milano, 10,8 a Bergamo, 137,9 a Brescia, 198 a Pavia, 36,2 a Cremona, 33,8 a Mantova, 6,7 a Lecco, 23,6 a Lodi e 70,4 a Monza. In tutta la regione operano oltre cinquemila aziende florovivaistiche, di cui quasi mille concentrate nel Milanese dove lavorano più di tremila addetti. I “giardini” del capoluogo lombardo – spiega la Coldiretti provinciale – si estendono per oltre 21 milioni di metri quadrati, con una densità dell’11,9 per cento sul totale della superficie comunale complessiva.

“La norma – conclude Prandini – punta ad alzare il livello professionale di chi viene chiamato a gestire il verde e a migliorare la qualità della vita nelle nostre città dove un vivaista esperto non è solo in grado di effettuare potature corrette, ma anche di offrire consulenze e suggerimenti sulle varietà più adatte dentro e fuori le città”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Luglio 2016
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