Corsia preferenziale per i VIP in ospedale

Porta la firma del direttore sanitario la procedura di accoglienza di pazienti di particolare rilievo. Una misura richiesta dalla Prefettura e uguale in tutt'Italia

emergency room

Un piano di sicurezza per accogliere i pazienti “VIP”. È quello firmato dal direttore sanitario dell’ASST Sette Laghi Gianluca Avanzi che spiega: « È una procedura nazionale. Parte dalla Prefettura e si attiva nel caso di presenza di personaggi specifici. Fino a oggi, siamo stati allertati solo per il Presidente del Consiglio e per il Presidente della Repubblica».

La presenza di personaggi di rilievo istituzionale ma anche di  importanza mediatica fa scattare l’attivazione di un piano di emergenza che riguarda tutto il sistema pubblico:  sicurezza ma anche sanitario.

Così, lo scorso 16 maggio, anche l’ASST Sette Laghi ha predisposto le linee guida che ricalcano il sistema nazionale e si attivano su indicazione precisa del Prefetto.

Il piano è stato pensato: “Per consentire un percorso di cura intraospedaliero protetto“ si legge nel piano.

Tale percorso viene assimilato a quello previsto per i codici rossi: i mezzi di soccorso allertano il personale del PS  descrivendo le condizioni del paziente in arrivo. Una volta giunto in ospedale, il personaggio viene accolto nell’emergency room e viene trasportato nella stanza di isolamento, quella che, abitualmente, è pronta per ricevere  un paziente sospettato di aver contratto una malattia contagiosa. La stanza, in posizione defilata, permette al VIP di avere accanto il suo personale.

Nel caso il paziente importante debba essere sottoposto a esami o interventi, si attivano percorsi immediati verso sale operatorie individuate direttamente dal PS e senza necessità di passaggi in aree aperte al pubblico.

Se l’assistenza sanitaria prevista è complessa, il paziente viene portato nell’unità di rianimazione più appropriata per le condizioni cliniche sempre attraverso percorsi interdetti al pubblico. Ognuna di queste aree è dotata di una stanza isolata che viene resa disponibile immediatamente o, al massimo, entro un’ora dall’arrivo del paziente.

In caso di ricovero ma non di cure intensive, il paziente verrà ricoverato in un’area specifica del monoblocco dove sono sempre a disposizione due stanze di degenza nella parte terminale del corridoio. La dislocazione permette di ricoverare il personaggio in modo discreto e presidiabile dalla forze dell’ordine.

« Questo piano non ha nulla di particolare – commenta il direttore generale dell’ASST Sette Laghi Callisto Bravi – è una misura prevista in tutt’Italia e che le prefetture richiedono a chi si occupa di sicurezza. Riguarda tutte le personalità istituzionali ma anche soggetti che hanno, per un motivo o per l’altro, la necessità di riservatezza».

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Pubblicato il 22 Agosto 2016
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    Mi viene il vomito. Vergognatevi, altro che giuramento di Ippocrate:

    “di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica e promuovendo l’eliminazione di ogni forma di discriminazione in campo sanitario”

    e voi VIP andatevi a curare in Svizzera, almeno così riceverete le cure sborsando i dovuti quattrini, quattrini che qui in Italia avete probabilmente evaso o quantomeno eluso.

  2. Avatar
    Scritto da Gelo

    Questa direttiva (misura prevista in tutt’Italia) contiene una morale:
    i VIP devono essere salvati a tutti i costi ed i cittadini, che pure li mantengono, possono tranquillamente crepare al loro posto.

  3. Avatar
    Scritto da pfabio

    Vergognoso

  4. marta_colli
    Scritto da marta_colli

    Un ma­lato è valutato x la ­gravità o se è vip o­ no?
    Di fronte alla malattia siamo tutti uguali!
    Io ho avuto problemi­ di salute e credetemi quando si soffre,quando devi ricorrere alla morfina x riuscire a resistere si è tu­tti uguali sia che io­ mi chiami Pincopalla­ oppure Presidente del consiglio!
    Che orrore!­
    Non abbiami gli stessi nemmeno per curarsi!

  5. massimiliano_buzzi
    Scritto da massimiliano_buzzi

    è una vergona, è una cosa indegna ed un insulto alla cittadinanza di varese. se è una disposizione nazionale allora è una vergogna, una cosa indegna ed un insulto al popolo italiano per intero. questa norma deve essere abolita. anche se non è stata quasi mai utilizzata, per una questione di principio DEVE essere abolita. immediatamente. è il popolo ad esigerlo!

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