Moscatelli patteggia 4 anni

L'ex presidente della Pro Loco di Orino accetta la pena per il tentato omicidio del suo socio

marco moscatelli

L’ex presidente della Pro Loco di Orino Marco Moscatelli ha patteggiato una pena di 4 anni per l’accusa di tentato omicidio nei confronti del suo socio. Moscatelli è stato arrestato il 25 aprile, due giorni fa ha ottenuto gli arresti domiciliari dopo 5 mesi di detenzione ai Miogni. Con il patteggiamento ha ottenuto le attenuanti generiche, grazie alla sua collaborazione con gli inquirenti e ha proposto anche un risarcimento alla vittima.

Il suo racconto alla fine è stato ritenuto credibile: il 40enne ha spiegato agli inquirenti che quel giorno ebbe un litigio, per questioni di lavoro, con l’amico, e che durante la colluttazione a Orino, nella sua casa ufficio, il rivale lo colpì con un cacciavite alla gamba e al petto. Tuttavia egli lo sovrastò e, una volta giunto a cavalcioni su di lui, con un taglierino gli praticò uno squarcio in gola.

Una volta resosi conto di quanto accaduto Moscatelli e il rivale chiamarono la madre della vittima, per spiegare che si erano fatti male e aggiungendo che sarebbe stato lui stesso ad accompagnarlo in ospedale. Una volta saliti in auto, sulla strada, scoppiò una seconda lite.

Moscatelli ha ammesso di aver colpito ancora l’amico con un taglierino che aveva in auto, ma ha negato di aver voluto portarlo in una zona isolata per ucciderlo. Secondo le perizie dei carabinieri effettuate anche grazie alle telecamere di sicurezza, risulta che i due impiegarono meno di 10 minuti per giungere all’ospedale di Cittiglio: potrebbe quindi essere credibile la versione della lotta improvvisa. Secondo il legale di Moscatelli Jacopo Maioli è vero che in un frangente sbagliò strada, ma l’errore fu dovuto allo choc e alla concitazione.

Per ora l’ex presidente della Pro Loco, noto per la sua attività sociale a favore della canapa legale, rimane agli arresti domiciliari. In futuro è probabile che sconterà la pena con affidamenti in prova o misure alternative, soprattutto se il ricorso per cassazione farà allungare i tempi oltre l’anno dall’arresto. Il patteggiamento è stato definito dal gip Chionna tra l’avvocato Maioli e l’avvocato Alberto Zanzi che rappresenta la vittima.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 30 Settembre 2016
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