Consumatori: “Attenti alla truffa del mobilificio”

I consigli per non cadere nella truffa: sporgere tempestivamente denuncia presso le Autorità competenti

Avarie

Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’Unione Nazionale Consumatori

Il Piemonte, Lombardia e Liguria sono state alcune delle regioni maggiormente colpite negli ultimi anni da truffe legate a mobilifici che intascavano acconti senza consegnare la merce, per poi sparire nel nulla.

Tra questi, vi è il noto caso ‘Arredando Arredamenti’ e ad oggi, “Arredarredi”, “in virtù dei quali come Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori invitiamo tutti i cittadini coinvolti nel raggiro e ancora mancanti all’appello a sporgere denuncia e costituirsi parte civile. Questo al fine di avere maggiore forza processuale e minori costi di giustizia”, spiega l’Avvocato Patrizia Polliotto dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 la prima e più autorevole associazione consumeristica italiana.

Le ricostruzioni e gli elementi di prova forniti dagli stessi cittadini che hanno sporto denuncia hanno contribuito all’apertura delle indagini preliminari coordinate dal sostituto procuratore Valerio Longi . Tali indagini, che già nel mese di giugno avevano portato gli arresti dell’amministratore effettivo e di quello occulto della società Arredando Ingrosso Arredamenti S.r.l., oggi l’inchiesta si è allargata ponendo sotto sequestro anche i locali della “Arredarredi Ingrosso Arredamenti” con sede in Rivoli, società di dubbia costituzione in quanto aperta a pochi mesi dalla chiusura dei locali di Beinasco e di Castagnito di Arredando Ingrosso Arredamenti” prosegue l’Avvocato Polliotto. Inoltre, l’iter che ha portato alla truffa di numerosi consumatori era lo stesso che veniva usato sia nelle sedi di Beinasco che di Castagnito, e poi di Rivoli: appuntamento, assistenza di un arredatore il quale predisponeva il disegno dei mobili e, per alcuni, effettuava anche un sopralluogo presso l’abitazione, sottoscrizione del contratto ove veniva richiesto immediatamente un acconto sul totale del 30%, e successivamente il saldo o un ulteriore acconto pena la mancata consegna.

Fino a qui tutto apparentemente regolare peccato che una volta trascorso il termine indicato nel contratto i mobili non venissero consegnati, pur avendo saldato in toto o quasi, e l’arredatore al quale ci si era rivolti non era più reperibile.

Pertanto, “al fine di tutelare i propri diritti si consiglia di sporgere tempestivamente denuncia presso le Autorità competenti (Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Carabinieri) specificando nel dettaglio l’accaduto e precisando di voler procedere contro i responsabili, inoltre la nostra associazione può assistervi e rappresentarvi nelle procedure giudiziarie attivabili per il recupero dei danni subiti” conclude il noto legale.

A tal fine potrete rivolgervi alla nostra sede dell’Unione Nazionale Consumatori – Comitato Regionale del Piemonte, in Torino, Via Roma n. 366 telefonando in orario d’ufficio allo 011 5611800, o scrivendo una mail all’indirizzo di posta elettronica unc.piemonte@gmail.com.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Ottobre 2016
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