Le scelte di Caputo: “Io fuori dalla maggioranza ma non ho tradito”

Il consigliere indipendente eletto nella lista Partecipiamo torna sulle sue dimissioni dal gruppo e puntualizza alcune mancanze dell'amministrazione sul caso Peplos-Bosco Cantoni

consiglio comunale castellanza

La scelta di uscire dalla maggioranza, le critiche all’accordo tra amministrazione e Cantoni Itc per la riqualificazione della ex-Peplos, gli errori della giunta in occasione del consiglio comunale di luglio e nell’assemblea pubblica dello scorso 12 ottobre. Il consigliere Mino Caputo si toglie un po’ di sassolini dalle scarpe e lo fa con una nota in cui riflette su tutti gli eventi che si sono susseguiti dall’insediamento del consiglio comunale in poi che l’hanno visto uscire subito dal gruppo di Partecipiamo per passare ad una posizione di appoggio esterno.

In riferimento all’assemblea pubblica indetta dall’Amministrazione Comunale per illustrare le decisioni adottate in merito a Peplos e Bosco Cantoni, pur precisando che la partecipazione è un qualcosa di sostanzialmente diverso dall’informazione, apprezzo il rispetto dell’impegno assunto dal sindaco nell’organizzare la riunione, ma sottolineo che la stessa non sarebbe stata necessaria se l’argomento all’odg del Consiglio Comunale del 27 Luglio scorso, anziché incominciare a discuterlo alle due del mattino, fosse stato trattato al primo punto come richiesto dai Gruppi di minoranza.

In merito ai contenuti dell’esposizione evidenzio l’inopportunità di un’affermazione del Sindaco con la quale ha dichiarato che l’accordo con la Cantoni è stato raggiunto approfittando del momento di debolezza in cui si trovava Inghirami a causa del ricorso al TAR di Cerini di Castegnate; nel rispetto di una logica procedurale si sarebbe dovuto fare l’esatto contrario e cioè sospendere qualsiasi azione in attesa che il Tar si esprimesse.

Per quel che mi riguarda devo invece sottolineare che, ad una mia puntualizzazione tecnica, anziché ricevere una risposta nel merito, sono stato accusato di aver tradito gli elettori e di aver indebolito la compagine amministrativa dando le dimissioni dal gruppo Partecipiamo, rimarcando che se questo non fosse avvenuto non ci sarebbe stato l’esposto alla Corte dei Conti.

Colgo quindi l’occasione, e spero sia l’ultima, per precisare che: le mie dimissioni non sono maturate dalla sera alla mattina, ma in un contesto che si trascinava da qualche settimana e chi doveva provvedere a derimere certe questioni non lo ha fatto.

Non ho aderito ad alcun gruppo, il mio status è di Consigliere indipendente, e nel Consiglio Comunale di insediamento ho dichiarato che, se garantiti i valori e i principi fondanti del gruppo Partecipiamo, avrei sostenuto l’Amministrazione. Non riesco quindi a capire in cosa consista il tradimento.

Che il mio allontanamento abbia rappresentato un indebolimento è indirettamente un riconoscimento di valore e ringrazio, ma specifico che le motivazioni della mia decisione erano: permettere al Sindaco e al gruppo di rafforzarsi politicamente avvalendosi dei contributi che ritenevano più opportuni ed evitare inutili e controproducenti tensioni.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Ottobre 2016
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