In bici fino ad Israele, sulle tracce degli orfani ebrei di “Sciesopoli”

Giovanni Bloisi, "ciclista della memoria", quest'anno sarà impegnato in un viaggio che parte dalla colonia che ospitò, dal 1945 al 48, centinaia di bambini ebrei sopravvissuti alla Shoah

sciesopoli

In bici dalla bergamasca a Israele, sulle tracce dei “bambini di Sciesopoli”, gli orfani ebrei che da tutta Europa passarono dall’Italia per raggiungere la nuova patria ebraica, Israele.

Giovanni Bloisi, «ciclista della memoria nonchè viaggiatore solitario in bicicletta», negli ultimi anni si è imbarcato con la sua due ruote – partendo da Varano Borghi -in diversi viaggi su lunga distanza sulle tracce della storia, della Prima e della Seconda Guerra Mondiale.

«Faccio parte del comitato “Salviamo Sciesopoli, Selvino, Bergamo”, una vecchia colonia abbandonata costruita da Mussolini, dove (una volta caduto il fascismo, ndr) dal 1945 al 1948 sono stati ospitati 800 bambini Ebrei orfani di guerra provenienti dai campi di concentramento e dalle foreste di tutta Europa». Dopo un passaggio alla cascina Bullona di Magenta, gli orfani furono portati a Selvino e di qui – quando le condizioni furono favorevoli – fecero l’alyah, l’emigrazione verso la Palestina, Eretz Israel.

«Il comitato vuole rendere viva questa vecchia colonia per farne il più grande museo della memoria d’Europa» spiega Bloisi. «Tra le tante iniziative c’è questa mia idea di ripercorrere in bicicletta la strada che fecero i bambini di Selvino per andare in Palestina. Il percorso prevede di toccare tutti luoghi che riguardano la memoria fino ad arrivare a Brindisi e prendere la nave per la Grecia come fecero i bambini, per poi andare in Israele dove ci sarà un comitato di accoglienza in mio onore , in collaborazione con l’ambasciata Italiana in Israele».

Il viaggio si snoderà per 2360 km. La partenza è prevista per il 19 marzo da Tradate (comune che sostiene il progetto, che ha anche il patrocinio di vari comuni, oltre alla Provincia e all’Anpi). Arrivato in Israele, Bloisi toccherà il 24 aprile il museo dello Yad Vashem e poi raggiungerà Tze’elim, il kibbutz che accolse il gruppo di bambini passato da Selvino e da Sciesopoli.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 06 Marzo 2017
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