Al Teatro del Popolo musica per dare voce al silenzio

Il 4 maggio un concerto benefico darà avvio de "La Voce del Silenzio", associazione di volontariato per i familiari delle persone in condizione di veglia non responsiva

Teatro del Popolo

Saranno le note dell’orchestra del liceo musicale Pina Bausch Candiani di Busto arsizio, vincitore del premio nazionale di “categoria” ad accompagnare il debutto de “La Voce del Silenzio”, associazione di volontariato per i familiari delle persone in condizione di veglia non responsiva.

Quello in programma giovedì 4 maggio alle 21:00 al Teatro del Popolo di via Palestro non è perciò un concerto come tanti: sarà sì l’opportunità per assistere ad un’esibizione di altissimo livello, ma sarà soprattutto l’occasione per essere presenti al battesimo di questa nuova realtà tutta gallaratese. E chi vorrà potrà anche contribuire con un’offerta libera.

Quella nata all’interno della Camelot – 3SG di Gallarate non è un’associazione di parenti delle persone stato vegetativo ma un associazione “per le famiglie di questi pazienti”. Erika Varalli è la presidente del sodalizio ed è la sorella di Mattia, scomparso nel novembre scorso, dopo oltre quattro anni trascorsi in stato vegetativo nel nucleo La Tavola dell’azienda di servizi socio sanitari dei ronchi.

“Abbiamo una missione precisa: divulgare la conoscenza dello stato vegetativo, sensibilizzare l’opinione pubblica, fare rete con altre organizzazioni simili alla nostra e soprattutto assistere i parenti dei pazienti. Offriremo ogni tipo di collaborazione alle famiglie che si trovano catapultate in questa nuova dimensione, fornendo loro un orientamento nella rete dei servizi, un conforto morale e proponendo delle attività integrative che possono aiutare a far vivere meglio la quotidianità” il direttivo della voce è composto dalla presidente Varalli, dalla vice presidente Marusca Bianco e dei consiglieri Raffaella Pirelli, Elvira sicuro e Fernando Crespi.

L’associazione ha sede alla Camelot e, oltre ad avere già coinvolto alcuni professionisti in qualità di volontari, può contare su un assistente sociale. “Avere un’associazione come questa all’interno della struttura”, spiega il presidente Giacomo Peroni, “Rappresenta per noi un importante valore aggiunto. Abbiamo altri esempi al nostro interno sappiamo che risultati arrivano. Erika è indubbiamente la persona giusta per iniziare questo percorso: ora possiamo entrare a tutti gli effetti nella rete a livello nazionale”. Il numero di pazienti in condizioni di veglia non responsiva è in sensibile aumento e il perché è presto spiegato: più si fanno progressi a livello scientifico e più il periodo di vita di queste persone si allunga.

“Non dimentichiamoci”, conclude Erika Varalli, “che si tratta di uomini e donne, di ragazzi e ragazze vivi. Ci sono casi di persone che si sono riprese dopo anni e che hanno immagine ricordi del periodo di veglia”. Anni vissuti nel silenzio, rotto ora da una voce forte e determinata.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Aprile 2017
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