Benvenuti in “Animali da bar”

Teatro strapieno per la Compagnia Orfeo, andata in scena al Nuovo venerdì sera. Sul palco anche il varesotto Gabriele di Luca

Tempo libero generica

Le luci in sala sono ancora accese quando una voce fuori campo interrompe il rumoreggiare del pubblico. «Spegnete quei cazzo di telefonini», dice un anziano furibondo che inizia ad inveire contro i presenti, le case di riposo e «i cinesi mangia tofu che hanno invaso il quartiere».

Benvenuti in “Animali da bar“, lo spettacolo della Compagnia Orfeo andato in scena venerdì 7 aprile, al Cinema Teatro Nuovo e parte della rassegna “Gocce 2017” (il prossimo appuntamento è con “Cemento e l’eroica vendetta del letame”, 20 aprile, con Carlo Ponta).

Poltrone tutte occupate, in sala e in galleria, per una delle compagnie più originali del panorama teatrale italiano. Ad accoglierla un pubblico curioso e affettuoso, parte del quale attratto dalla presenza sul palcoscenico di Gabriele Di Luca, attore e regista di Cazzago Brabbia che negli anni ha svelato il suo talento teatrale.

«È emozionate per me tornare a casa, anche se una volta sul palcoscenico non ci pensi più» ha spiegato al termine dello spettacolo, quando più della metà del pubblico si è fermato per l’incontro con gli attori.

Lo spettacolo vede in scena sei personaggi le cui vite vengono raccontante intorno al bancone del bar. Entrano ed escono da locale portandosi addosso tutta la tristezza, la disperazione, la disillusione e l’amarezza delle loro vite.

C’è Swarovski, uno scrittore alcolizzato il cui unico modo per lavorare è quello di scrivere un romanzo sulla Grande Guerra. C’è Mirka una donna ucraina con un passato difficile, gestisce il bar e sta affittando il suo utero ad una coppia di italiani. Sciacallo invece, è un ragazzo bipolare di trent’anni che non riesce a far pace con il suo passato, veniva preso in giro dai compagni di classe per le dimensioni del suo pene. Milo Cerutti è un giovane imprenditore di trentacinque anni dalle grandi speranze: ha aperto un’agenzia di onoranze funebri per animali e sogna la bella vita ma non è tutto così facile. Poi c’è Colpo di Frusta, un timido buddista inetto e melariano (mangia solo mele) che subisce violenze domestiche dalla moglie e affitta l’utero di Mika.

Tempo libero generica

Ironico, irriverente, maleducato, “Animali da bar” racconta una realtà grottesca, sei animali notturni, illusi perdenti che cercano di combattere restando aggrappati ai loro piccoli sogni. In scena una comicità crudele, spietata con un linguaggio diretto, senza peli sulla lingua. Personaggi estremi, “sopra le righe”, che durante lo spettacolo scoprono le loro fragilità e tolgono maschere, mostrando che, in fondo, non sono altro che parte di un’umanità sfortunata, difficile, a volte cattiva.

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 10 Aprile 2017
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