“Via 22 marzo ancora chiusa. E intanto si rifanno già i marciapiedi”

Eliseo Sanfelice torna a puntare il dito sul cantiere infinito della strada di accesso a San Macario

Samarate generica generiche

«Quando ho ricevuto la segnalazione non ci volevo credere: ma se li hanno appena rifatti? E invece era vero». Eliseo Sanfelice torna a puntare il dito sul cantiere – che pare infinito – di via XXIII Marzo a Samarate, la strada del cimitero (e di accesso al centro) della frazione San Macario.

Nuovo fronte: i tratti di marciapiedi che, appena rinnovati insieme al viale, si presentano in cattive condizioni. O meglio: si presentavano, come ammette lo stesso Sanfelice: «Le foto le ho fatte pochi giorni fa, dopo la segnalazione, a onor del vero bisogna dire che nel frattempo sono già intervenuti».

Per Sanfelice – ex consigliere comunale, oggi amministratore di “Bacheca Civica Samarate” e sentinella critica della politica samaratese- l’episodio è comunque una spia che qualcosa non va. «Non so se siano i materiali o qualche errore nella posa, se ci sia stato qualche passaggio di camion di troppo. Però evidentemente qualcosa non funziona». Un nuovo episodio che secondo Sanfelice segnala i troppi problemi del cantiere: «C’erano le erbacce alte sui marciapiedi, poca roba ma indica scarsa attenzione. C’è stato l’episodio della “panchina per nani”, che è stata lasciata sul posto nonostante il livello del terreno circostante sia più alto dopo la realizzazione del marciapiedi. Ci si siede quasi per terra ed è lì da un anno».

E più in generale c’è la questione della tempistica. «Sono due anni che il cantiere è aperto, la strada è nuovamente chiusa se non per i residenti. Prima si poteva dare la colpa alla lunga battaglia sui tigli, ma da quando sono stati tagliati è passato un anno». Sanfelice chiama in causa ovviamente l’assessorato ai lavori pubblici, affidato ad Alessandra Cariglino.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 30 Agosto 2017
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