Dall’Uruguay per cantare l’Italia dei nostri nonni

Ottimo successo la serata al teatro Soms di Caldana per il gruppo corale formato da figli di migranti italiani. Questa sera nuovo concerto a Gemonio

Avarie

In molti non erano mai stati nel nostro Paese perché nati in Uruguay, ma ne distinguevano il sapore anche dalle note di canzoni di un tempo. Così l’Italia era qualcosa di fischiettato dai nonni e papà e quel “Parlami d’amore Mariù” voleva dire un posto lontano ma dalle radici profonde.

Altri, come la signora Marisa Elena Contini, classe 1956, di Montevideo, l’Italia ce l’ha nel cognome, e in un luogo: Gemonio.
Perché allora non organizzare un bel tour musicale proprio in Italia con un coro composto da figli di immigrati?

Ed ecco che nasce il connubio e il coro “Gioia” del maestro Esteban Luis Tashdjian si è preso una marea di applausi ieri sera al teatro Soms di Caldana – frazione di Cocquio Trevisago – dove i 18 componenti del gruppo musicale hanno cantato spalla a spalla col coro Val Tinella e il Prealpi, due vere e proprie istituzioni musicali che hanno raccolto gli elogi delle oltre cento persone arrivate ad ascoltarli.

Proprio “Parlami d’amore Matiù” è stato uno dei pezzi più gettonati, ma anche “La montanara” e “Miserere” hanno allietato la serata.

«Sì è stato un momento molto bello, di grande amicizia fra due popoli lontani ma molto vicini – spiega Maurizio Danelli, segretario del coro Val Tinella – . Il coro Gioia è un coro nato diversi anni fa e composto da figli e nipoti di emigranti italiani nel paese latinoamericano. Molti hanno contatti con persone che risiedono anche in provincia di Varese come una famiglia che è proprio di Oltrona al Lago (frazione di Gavirate ndr)».

Così sono cominciati i contatti fra musicisti ed è nata l’idea del viaggio in Italia. Una vera e propria tournée che vedrà il “Gioia” esibirsi anche a Padova, Cesena, Ancona e Roma, nella basilica dei Santi Apostoli.

Questa sera (11 settembre) alle 21 ci sarà un secondo concerto alla chiesa di San Pietro a Gemonio.

Alcuni canto verranno eseguiti in italiano, altri in spagnolo: il coro ha pure inciso un cd con numerose interpretazioni di celebri musiche popolari italiane.

«La “prima” italiana del coro Gioia è stata una bellissima esperienza – dicono dal coro Val Tinella – che arricchisce il nostro bagaglio musicale proprio alla vigilia del cinquantesimo anniversario del nostro coro, fondato nel 1968».
A dirigere il Val Tinella è stato ieri sera il maestro Sergio Bianchi, mentre il “Prealpi” è stato guidato dal maestro Guido Paroni.

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Pubblicato il 11 Settembre 2017
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