Ad un anno dalla legge antisprechi +20% di cibo recuperato
Il dato è stato fornito dalla deputata fagnanese Maria Chiara Gadda, promotrice della legge, in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione
In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione che si celebra oggi c’è anche l’obiettivo di mobilitare l’opinione pubblica in sostegno di chi soffre la fame e di garantire l’accesso al cibo e la sicurezza alimentare. L’Italia può vantare una normativa d’avanguardia, nota come Legge Anti Sprechi. A 13 mesi dall’entrata in vigore, i dati che emergono fanno della Legge 166/16 uno strumento reale che risponde con azioni concrete a chi è in condizione di bisogno.
In giornate simbolo come quella di oggi è necessario evidenziare l’impegno dell’Italia su questo tema: i risultati ottenuti lasciano ben sperare per il futuro, soprattutto in merito alla possibilità di offrire risposte certe nel sostegno alle fasce più deboli, grazie alla rete che la 166 ha favorito raccordando imprese, Istituzioni ed Enti del Terzo Settore in un circolo virtuoso.
La Legge, voluta e promossa dalla parlamentare Maria Chiara Gadda, membro dell’esecutivo nazionale del PD, ha agevolato l’iter, prevedendo facilitazioni per la donazione di eccedenze alimentari e farmaceutiche, donazione vissuta finora dalle imprese come una scelta costosa, costellata da oneri burocratici. Per la prima volta attraverso la nuova Legge è stato definito un quadro normativo chiaro ed estremamente semplificato rispetto al passato, in grado di coordinare disposizioni civilistiche, fiscali ed igienico sanitarie.
«Assieme alle agevolazioni introdotte – ha affermato Maria Chiara Gadda a margine di un convegno a Milano organizzato dalla Società Umanitaria, un istituto filantropico storico molto attivo su questi temi – la legge antispreco ha consentito di aumentare il numero di donatori nell’intera filiera economica, nonché il quantitativo e la differente tipologia di prodotti recuperati».
«Il Centro Nord – ha spiegato ancora Gadda – vanta ancora le esperienze più strutturate e i più ingenti quantitativi recuperati, ma è altrettanto significativo il dato del Sud che in un anno ha raddoppiato i quantitativi recuperati. I numeri che indica, per esempio, il Banco Alimentare – conclude l’onorevole Gadda – mostrano chiaramente il cambio di rotta con un più 20% di cibo recuperato».
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