Fiumi e canali e musei: il grande viaggio sul filo dell’acqua

Grazie a un finanziamento Cariplo nasce un percorso sul tema delle acque, che unisce Consorzio Villoresi, Parco del Ticino e vari comuni, con sei poli di cultura e accoglienza

panperduto

Dal Lago Maggiore al Po, sul filo dell’acqua, tra musei e canali. Un viaggio affascinante, che unisce la scoperta del territorio, la storia, il piacere di muoversi su “vie verdi” accanto alla rete dei navigli: è su questa scommessa che investono Consorzio Villoresi, Parco del Ticino, il Comune di Somma Lombardo e quelli di Castano Primo, Abbiategrasso, Chignolo Po nella bassa pavese.

Una rete per educare, informare, crescere, finanziata da Fondazione Cariplo (80mila euro su 120mila di investimento complessivo dei diversi partner). Obbiettivo: valorizzare, inserire in un percorso una serie di centri museali e di visita incentrati sul tema dell’acqua, presenza naturale ma anche elemento di sviluppo che l’uomo ha portato, deviato, sfruttato nel tempo, facendone anche elemento di un paesaggio unico .

Al centro ci sono sei poli culturali, luoghi ove natura, saperi tecnici, beni materiali e patrimonio immateriale si combinano definendo un’offerta dal notevole potenziale attrattivo per il pubblico dei visitatori. A Nord “si parte” con il Panperduto di Somma Lombardo,  il bacino di presa del Villoresi che oggi è dotato anche di un ostello e di un museo dedicato alle “acque italo-svizzere“. Proseguendo verso Sud seguendo le acque del canale industriale e poi del Naviglio Grande si arriva alla Dogana Autostrungarica di Lonate, alla “Emeroteca delle Acque” di Castano Primo, al Centro Parco La Fagiana a Pontevecchio di Magenta, , poi al “Centro per la Fauna Ittica” di Abbiategrasso. Sesta “stazione” del percorso sulle acque, il Museo della Bonifica di Chignolo Po, che racconta un aspetto tutto differente, la bonifica delle terre alluvionali vicino al grande fiume Po (il museo è ospitato in un interessante edificio del 1842).

I sei centri e musei esprimono già autonomamente programmi e proposte di tutela, conservazione, informazione, divulgazione, didattica e intrattenimento. Ognuno di questi poli culturali ha una propria specificità, ma tutti sono collegati dal filo rosso di acqua e natura e per questo intendono presentarsi al pubblico in rete, al fine di accrescere il proprio potere attrattivo. Gli enti gestori, inoltre, nella formulazione della proposta progettuale che ha suscitato l’interesse di Fondazione Cariplo, hanno fortemente ricercato la collaborazione delle associazioni culturali del territorio al fine di costituire un partenariato in grado di rinnovare e ampliare l’offerta culturale e ricreativa .

Oltre a ET Villoresi, Parco e Comuni, il progetto prevede anche la collaborazione di due realtà associative, l’associazione di Somma “Quelli del ’63” e l’associazione Calypso. La prima è una realtà conosciuta,  «che ha una valenza culturale di profilo e con cui collaboriamo ormai da tempo», ha spiegato Ilaria Ceriani, assessore di Somma Lombardo. Quelli del ’63 hanno curato eventi di grande interesse e partecipazione (nella foto che apre l’articolo: “impressionisti del Panperduto“), contribuendo allo straordinario lancio del Panperduto, «un luogo dove oggi passano americani, australiani, giapponesi» ha aggiunto con soddisfazione Alessandro Folli, presidente dell’ET Villoresi, che è l’ente capofila della rete. «Con il Panperduto abbiamo davvero “bucato” nel mondo».
Calypso si occupa invece di «animazione culturale e teatrale», proporrà una serie di attività «per avvicinare altre persone a questi luoghi, rendendole protagoniste» ha spiegato Alessandra Viola, dell’associazione.

In battello sul Ticino e sul Villoresi dal Panperduto
Il bacino di Panperduto: sulla sinistra il “museo delle acque italo-svizzere”, raggiungibile con pontile anche grazie alla navigazione turistica

La durata del progetto è di due anni, tra l’ottobre 2017 e il mese di settembre 2019. Le prime fasi progettuali riguardano il lavoro di rete e la pianificazione delle attività con cui presentarsi al pubblico a partire dai primi mesi dell’anno 2018.
Il progetto si propone, infatti, di generare e promuovere un’offerta culturale articolata e ricca che possa soddisfare i bisogni di differenti target di pubblico che si vogliono coinvolgere non solo come soggetti passivi, bensì come fruitori attivi e propositivi attraverso azioni di fidelizzazione. Ci si propone, inoltre, di mettere in atto la circuitazione dei visitatori, attraverso la comunicaizone del messaggio che ciascuno dei poli da loro frequentati fa parte di una rete, che può essere interessante e stimolante conoscere nella sua interezza, anche se questo può significare affrontare spostamenti un po’ più lunghi di quelli abituali, sicuri che in ogni polo della rete si troveranno analoghi standard qualitatitivi relativi alle proposte di intrattenimento culturale.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 23 Novembre 2017
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