“Come una rana d’inverno”, un reading per la Giornata della Memoria
L'appuntamento promosso dall'amministrazione in ricordo delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti
In occasione della Giornata della Memoria, l’amministrazione comunale di Ferno – assessorato alla Cultura e Pubblica Istruzione – propone una serata di riflessione per venerdì 26 gennaio ore 20.45 nella Sala Consiliare di via Roma 51, ospitando il reading letterario-musicale “Come una rana d’inverno” curato dall’associazione di promozione sociale “La Manifattura” ed ispirato alla figura di Primo Levi.
Parole, musiche ed immagini per soffermarsi su quelle drammatiche ed atroci pagine di storia che parlano di sterminio, di persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
“Come una rana d’inverno” è un reading che in una fusione di modalità espressive ruota attorno a tre filoni principali: uno più oggettivo riguardante i fatti storici e la biografia di Primo Levi; l’altro più letterario incentrato sulla lettura di pagine tratte dai testi di Levi ed infine un filone più strettamente legato all’attualità.
Le voci recitanti sono quelle di Dario Gelmetti, Mauro Re Dionigi e Luca Visconti, mentre di Filippo Urbano sono le musiche, che spaziano da omaggi a cantautori italiani sino a suoni più sperimentali “utilizzati– spiegano gli stessi autori dello spettacolo – per sottolineare la sofferta assurdità di quei giorni”.
«Si tratta di una serata fortemente sentita da questo assessorato. – dichiara l’assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione del Comune di Ferno Sarah Foti – Anche se non tutti, infatti, sono d’accordo nel considerare la storia maestra di vita, è senz’altro vero che la conoscenza e l’analisi approfondita dei fatti storici possono aiutarci a leggere da una prospettiva migliore e più precisa anche gli eventi contemporanei. Ancor più prezioso è potersi avvalere in questa ricerca dell’esperienza e della testimonianza di un uomo quale fu Primo Levi, che non solo fu una vittima diretta della Shoah, ma con la sua rara sensibilità ne fu anche uno dei più lucidi interpreti, capace di renderne con essenziale chiarezza i tragici risvolti storici, etici, umani ed esistenziali».
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