Alla Nuova Terra Mattia Ferraresi presenta “Il secolo greve”
Il giornalista corrispondente de Il Foglio negli Usa dialogherà con Marco Bardazzi e Alessandro Rizzo sull'era Trumpiana che racconta nel suo libro

Mercoledì 28 febbraio alla libreria Nuova Terra di Legnano (via Giolitti,14), alle ore 21, direttamente da New York, interverrà Mattia Ferraresi, corrispondente dagli Stati Uniti per Il Foglio, che presenterà il suo ultimo libro «Il secolo greve. Alle origini del nuovo disordine mondiale» pubblicato per i tipi di Marsilio (pp. 176, 1° ed. 2017 – Nodi).
L’autore, per l’occasione, dialogherà con Marco Bardazzi, per anni corrispondente dagli States per l’ANSA. La serata sarà introdotta dal giornalista Alessandro Rizzo dell’Associazione De Gasperi che ha organizzato la presentazione insieme alla storica libreria di Legnano e all’Associazione Italiana Centri Culturali. Al termine dell’evento, che si potrà seguire anche in diretta streaming sulla pagina FB dell’associazione (@assDeGasperiLegnano), una dolce sorpresa preparata dalla Pasticceria Asperti allieterà il pubblico. Ingresso libero e gratuito.
«Recentemente ho incontrato Mattia Ferraresi al New York Encounter, una sorta di Meeting di Rimini d’Oltreoceano e lui si è dimostrato fin da subito disponibile a presentare il suo libro a Legnano – ha dichiarato Ivo Paiusco, presidente dell’Associazione De Gasperi – con questo incontro la De Gasperi intende dare un contributo positivo per un giudizio più pertinente anche sulle dinamiche negative che segnano la realtà nazionale, mai così evidenti come in questo momento di campagna elettorale. Il nostro obiettivo, prendendo a prestito una frase di Vaclav Havel è “riuscire a riabilitare l’esperienza personale degli uomini come misura prima delle cose, ponendo la moralità sopra la politica e la responsabilità al di sopra dei nostri desideri, a dare significato alla comunità degli uomini”.»
IL LIBRO – Il secolo greve è l’era di Donald Trump, dei nazionalismi europei e dei partiti anti-qualcosa, il secolo social e «populista» che mette in questione l’assodato e afferma l’indicibile. Se una politica grossolana mostra i segni anticipatori di un Occidente meno equo, meno libero e meno giusto, concentrarsi su di essa, come ormai d’abitudine, restituisce soltanto l’immagine di un sistema impazzito e incomprensibile.
Rifiutando ogni semplificazione, Mattia Ferraresi individua dagli Stati Uniti all’Europa i segni più profondi del cambiamento, sulle tracce del tarlo che sta erodendo istituzioni e liturgie delle democrazie liberali, e con esse le nostre sicurezze. Si scopre così che «non sono le invasioni dei nuovi barbari a minacciare la cittadella liberale, sono le fondamenta stesse a dare segni di cedimento»: gli scricchiolii si propagano dalle nostre esistenze fino alle poltrone più ambite della Casa Bianca, in un crescendo di bassezze e spaesamento, una vera e propria perdita di senso, che è la cifra del nostro tempo.
L’AUTORE – Mattia Ferraresi vive a Brooklyn, da dove racconta l’America come corrispondente per «Il Foglio». Suoi articoli sono apparsi su «Panorama», «Rolling Stone», «il Giornale» e altre testate. È autore di Obama. L’irresistibile ascesa di un’illusione (con Martino Cervo, 2010), Se anche la terra trema (2012), Politica americana. Una piccola introduzione (2016). Con Marsilio ha pubblicato La febbre di Trump. Un fenomeno americano (2016, due edizioni).
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