I sindaci dicono “no” agli Sprar, la Prefettura stanzia 29 milioni per l’accoglienza
Pochissimi i comuni che hanno aderito al servizio pubblico di gestione dei richiedenti asilo e così la Prefettura ha dovuto diffondere un nuovo bando per l'affidamento a privati

Sta per chiudersi il nuovo bando della Prefettura di Varese per l’accoglienza dei richiedenti asilo in provincia. Sono 2.500 quelli che si prevede potrebbero arrivare in provincia entro la fine dell’anno e per i quali sono stati stanziati circa 29 milioni di euro.
Un bando che nasce da un problema: i sindaci che hanno deciso di non aderire al progetto sprar, il sistema pubblico di gestione dei richiedenti asilo. Proprio per questo la Prefettura ha dovuto realizzare questo nuovo bando per trovare soggetti privati -da realtà come la Croce Rossa fino alla Kb srl– ai quali affidare i profughi che già ci sono sul territorio e quelli che potenzialmente potrebbero arrivare nei prossimi mesi. Un elemento che è stato scritto nero su bianco nello stesso bando. Si legge infatti sui doumenti:
Una nuova procedura di gara per l’individuazione di ulteriori posti necessari a garantire, per l’anno 2018, l’accoglienza dei cittadini stranieri già ospitati presso strutture temporanee che non è stato possibile trasferire in strutture della rete SPRAR e per i quali non sono ancora concluse le procedure conseguenti alle richieste di protezione internazionale.
Non è infatti un mistero che lo stesso Prefetto Giorgio Zanzi abbia spinto -e spinga tuttora- verso la forma di gestione pubblica della questione. Quando l’estate scorsa i profughi ospitati in un centro della Kb srl di Busto si resero protagonisti di una protesta che li portò ad occupare per una notte la stazione di Varese e si sollevarono molte polemiche politiche in tanti comuni il Prefetto spiegò in un’intervista quello che è lo Sprar e perchè sarebbe importante aderirvi:
La forma per gestire in maniera positiva la questione c’è. È il servizio SPRAR a cui i Comuni dovrebbero aderire poichè sono i sindaci, non il Prefetto, a dover gestire sul territorio l’arrivo dei richiedenti asilo. Solo che non aderisce nessuno. Con lo SPRAR si potrebbe decidere dove collocare le strutture, a chi affidare il servizio, oltre ad avere percorsi di gestione molto più positivi per tutti, con costi limitatissimi per le amministrazioni comunali, dato che sono coperti al 95% dal Ministero dell’Interno. Aderire tecnicamente è semplice, ma non lo fanno, per ragioni più che altro “politiche”
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
PaoloFilterfree su Vannacci a Varese, sala gremita per il suo attacco frontale: “Von der Leyen? Sembra viva”
Felice su Cane di piccola taglia aggredito da pitbull a Gavirate: è grave
PaoloFilterfree su Vannacci a Varese, sala gremita per il suo attacco frontale: “Von der Leyen? Sembra viva”
Castegnatese ora Insu su Raid vandalico nella tensostruttura di Castronno: rubati i palloni e divelti gli estintori
Bruno Paolillo su Varese e la crisi del commercio: interviene anche Paolo Ambrosetti tra dati allarmanti e la replica del Comune
GrandeFratello su Arrivano i treni Varese-Milano Centrale. Ma solo per due giorni
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.