Il “Tricot Café” e un albero di Natale fatto da 358 “bock”

Dal locale di via Sanvito è partita la caccia ai "timbri" del Birrificio Angelo Poretti da parte di molti appassionati. E a Natale il bar si è abbellito così

#140annidiluppoli: Tricot cafè

È un bar che fa parte del “paesaggio” di via Sanvito (al numero 60)  da decenni, il Tricot Cafè, anche se ha vissuto molte vite: «Io sono qui dal 2014, ma il locale è nato quando è stato costruito questo palazzo, negli anni 70» spiega il giovane Christopher Martiradonna, 28 anni.

«Questa – prosegue – è stata la prima sede del Barkley Bar, allora gestito dal famoso Paolino. Dopo il Barkley il locale è diventato una rhumeria e infine si è trasformato in Tricot Café: con questo nome è stato ribattezzato il 17 luglio 2001 ma all’epoca io avevo 11 anni. Fino al 2014 sono stato un cliente, conoscevo il bar come lo facevano i ragazzini; poi Moris Pigozzo, mi ha fatto la proposta di entrare in società. Avevo 23 anni, e ho detto sì: ora siamo, appunto, soci».

Christopher non ha fatto un colpo di testa, visto che da anni si preparava per lavorare in un locale. «Io faccio questo mestiere da sempre e ho studiato cucina all’alberghiero del “De Filippi”.
Questo è il primo bar in cui lavoro: una cosa che ho vissuto con
naturalezza da subito: sono un po’ stakanovista e dove c’è da lavorare per me va sempre bene».

Il rapporto che lega il Tricot Café con il Birrificio Angelo Poretti lo spiega con una foto: «Il nostro albero di Natale quest’anno era fatto di bock… in tutto abbiamo utilizzato 358 bottiglie, appoggiate su una struttura che ho fatto realizzare da un amico falegname. Parecchie persone sono venute qui apposta per fotografare l’opera». 

#140annidiluppoli: Tricot cafè
L’albero di Natale di bock

Alla – ormai classica – domanda per l’iniziativa #140annidiluppoli “Qual è la birra Poretti più richiesta?” Christopher lì per lì, nemmeno risponde perché la risposta gli sembra troppo facile. «Ovviamente, è la bock, e cioè la “5”. Per tutti a Varese, la “5 luppoli” è semplicemente la “Poretti bock” doppio malto».

A raccontare un ricordo storico che riguarda il Birrificio Angelo Poretti, è Matteo Farè, collaboratore del Tricot: «A 16 anni con gli amici andavamo in fabbrica allo spaccio Poretti per comprare le prime birre, perché costavano la metà rispetto ai locali. Facevamo le scorte, naturalmente: erano anni in cui non c’era il divieto di acquisto per i minorenni».

#140annidiluppoli: Tricot cafè
Matteo Farè

Naturalmente anche al Tricot Café sono in molti gli appassionati che si presentano con il proprio “passaporto” valido per l’iniziativa #140annidiluppoli: «Molti dei nostri clienti hanno cominciato da qui a riempire il passaporto, e due nostri avventori abituali l’hanno anche completato. Un sabato, poi, sono passati 15 ragazzi che stavano girando tutti i bar per completare i timbri».

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Pubblicato il 26 Marzo 2018
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