Il Cipresso del Kashmir di Villa San Francesco
L’esemplare di Villa san Francesco raggiunge un’altezza che sfiora i 30 metri e presenta una possente chioma che si erge a mo’ di sentinella sullo storico parco
Villa S. Francesco occupa una posizione preminente nella geografia verde della città di Varese. Il complesso è sicuramente tra i più antichi e storici e sul luogo esisteva il convento di San Francesco, di cui si hanno notizie a partire dalla prima metà del XIII secolo.
Un parco, romantico, costruito secondo i canoni e le mode emergenti. Un giardino alla cui costruzione pare abbia contribuito il Villoresi, attivo allora nel Parco Reale di Monza.
In prossimità del cancello d’ingresso, vi è uno stupendo e unico esemplare di Curpressus cashmeriana. Questa specie di cipresso, di origine orientale, presenta lunghe branche che ne costituiscono la caratteristica più appariscente e nel nostro Paese rappresenta una rarità botanica, che ha saputo adattarsi al clima mite e umido dei laghi prealpini.
L’esemplare di Villa san Francesco raggiunge un’altezza che sfiora i 30 metri e presenta una possente chioma che si erge a mo’ di sentinella sullo storico parco.
Il cipresso è radicato sulla sommità di una piccola e irta collinetta, chiusa sul lato più incombente da un muretto secco. Questa particolare posizione ha rappresentato fonte di apprensione per i proprietari, preoccupati della stabilità dell’albero.
Alberi centenari, come questo, si adattano all’ambiente in cui si sono trovati a vegetare e tendono a trarre vantaggio dalle situazioni, anche estreme, in cui sono costretti a vivere.
Nel caso specifico, l’apparato radicale dell’albero si è sviluppato lungo la parte scoscesa della collinetta, sul muretto di contenimento a mo’ di cuscino per distribuire al meglio il proprio stress da contatto.
Gli esperti di Fito-Consult hanno consolidato l’albero attraverso cavi ma limitatamente ad alcuni punti strategici. L’intervento principale ha riguardato la potatura selettiva e lo sfoltimento della chioma, eliminando rami e branche con difetti o problemi strutturali.
Comunemente, ed erroneamente, si pensa che alberi vetusti non necessitino di interventi censori su parti verdi della chioma mentre l’asportazione corretta di rami ancora verdi aiuta l’albero a non destinare troppa della sua energia nel formare legno di sostegno.
Da anni la Fito-Consult applica questa metodologia d’intervento su alberi vetusti e monumentali e i risultati sono sempre stati ottimali.
Sul cipresso del Cashmir è stata pure effettuata una rimonta del seccume in quota, operazione sempre da eseguirsi per motivi fitopatologia, estetici e di sicurezza.
Tutte le operazioni in quota sono state eseguite con la tecnica del “tree-climbing”, l’unica possibile nella specifica situazione, e che ancora una volta, ha dimostrato la propria peculiarità ed affidabilità.
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