La denuncia dei pescatori: “Reti tagliate e pesci rubati”
La denuncia arriva da Ernesto Giorgetti, uno degli storici pescatori ancora in attività sul bacino varesino
Le reti tagliate, i pesci rubati, il duro lavoro di chi ancora vive di pesca sul lago di Varese vilipeso e rovinato.
La denuncia arriva da Ernesto Giorgetti, uno degli storici pescatori ancora in attività sul bacino varesino. La sua barca parte da Cazzago Brabbia ogni giorno, da molti decenni, insieme a quella del Negus (Luigi Giorgetti) e degli altri due professionisti “ufficiali” ancora in attività. Fanno parte della Cooperativa dei Pescatori, che dal 1922 gode del diritto di pesca sul lago di Varese. Il materiale che deposita nella casetta/museo al “lago di piazza” viene ultimamente spesso e volentieri danneggiato: pesci rubati o liberati, reti tagliate o distrutte, materiale rotto o danneggiato irrimediabilmente.
«Alcuni, fra i molti pescatori dilettanti o sportivi di certo per bene, da qualche tempo si stanno accanendo contro gli ultimi pescatori di professione rimasti sul lago, rubando pesci e devastando le reti o meglio distruggendole – racconta il Nesto, pescatore e scrittore, amareggiato -. Il pescatore anziano gode di una pensione di circa 600 euro mensili e facendo un po’ di pesca riesce a sopravvivere. Ma questi balordi non ne tengono conto, e non conoscendo nulla di pesci e di fisiologia del lago, non riescono a capire che la pesca professionale è la sola che possa consentire un equilibrio passabile fra le specie lacustri, in un lago eutrofico invaso dai ciprinidi. Essi odiano il pescatore di professione perchè costui pesca i pesci per ricavarne un profitto, e non fa come loro che praticherebbero la pesca solo per divertimento».
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