Vieni, c’è una barca nel bosco
I cinque o sei posti che vale la pena di visitare se passate da Azzate: dalla Darsena, al Belvedere, dal centro storico a Vegonno. Ecco il nostro itinerario "del cuore"

Dopo avervi detto dove potete dormire se venite in “vacanza” ad Azzate, ora vi presentiamo un itinerario turistico: i cinque posti che non potete non visitare se passate da qui.
Se arrivate da Varese vi suggeriamo di fare la provinciale del Lago: primo perché è scorrevole (non sempre all’ora di punta), secondo perché vi porta dritto dritto alla prima meta del nostro tour, la Darsena.
La darsena è un posto bellissimo: vi si accede dalla ciclabile, passando a piedi da una strada sterrata vietata alle auto, potete quindi parcheggiare in zona Tigros e andarci a piedi. Forse è meno nota di altri punti del lago di Varese, ma è meglio così perché è ancora un luogo quasi incontaminato. C’è un porticciolo con le barche ormeggiate e un bel prato dove fermarsi a leggere o prendere il sole. Non ci sono punti di ristoro quindi portatevi qualcosa (e non sporcate!)
Se volete fare ancora due passi proseguite sulla ciclabile e arriverete alla Madonnina al Lago: una chiesetta immersa nel verde. La sua prima costruzione risale al 1400 ed è stata restaurata tra fine 1800 e inizi 1900.
A questo punto tornate alla macchina, prendete la provinciale e alla rotonda salite verso il Belvedere.
Non c’è molto da dire: è uno dei luoghi più belli della nostra provincia. Un “balcone” sul Lago di Varese: con il bel tempo la vista è unica. C’è un piccolo parco giochi per i bambini che possono essere lasciati liberi di correre (magari mentre voi vi fate un aperitivo al baretto “mobile” che d’estate colora di giallo la piazza).
Percorrete a piedi la strada che vi porta al centro storico. Sbucherete nel “cuore” del paese tra edifici e ville antiche. Purtroppo dovrete rifarvi gli occhi soltanto guardando l’esterno perché a parte la villa comunale, Palazzo Benizzi Castellani, un edificio del XVI secolo con affreschi Giovanni Battista Ronchelli, il resto è proprietà di privati e l’accesso non è possibile.
Fermatevi alla bellissima chiesetta di Sant’Antonio che trovate sulla destra: costruita nel 1300, con portale e facciata rifatti nel 1525 a moduli rinascimentali, ora è sconsacrata ma noi qui vi proponiamo una foto dell’interno. Sì, custodisce botti di vino. Il proprietario ci scherza su e dice che sempre di “di…vino” si parla.
Già che siete in zona prendete la strada sulla sinistra e andate a fare un giro in Piazza Cairoli. Si aprono diversi edifici che creano un suggestivo effetto scenografico; la piazza diventano il palcoscenico della tradizionale festa del rione che si svolge nel giorno di Sant’Anna.
L’ultima tappa la dedichiamo a un “piccolo angolo di paradiso: “Vegonno“. Prendete l’auto e uscite dal paese, lasciandovi alle spalle il centro storico, imboccate via Piave in direzione di Daverio. All’altezza di uno spartitraffico troverete il cartello che indica la deviazione per “Vegonno”. Subito una precisazione: i prati in quella zona sono belli ed invitanti, ma i proprietari non amano invasioni incontrollate. Quindi camminate sul percorso che troverete tracciato e non inoltratevi neppure per entrare nella fattoria che vi accoglie all’inizio della strada.
La frazione di Vegonno, antico centro agricolo con le sue corti lombarde, si è sviluppato attorno alla piccola chiesetta dedicata a San Giorgio. E’ un’oasi di pace assoluta: in alcuni momenti è piuttosto frequentata ma se avete la fortuna di arrivarci quando in giro non c’è quasi nessuno potrete starvene in pace con i vostri pensieri. E già che siete lì, cercate “l’occhio” di Vegonno. Se lo trovate fatecelo sapere.
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