La ferrovia Gallarate-Malpensa? “Un risparmio solo di pochi minuti”

Da domenica arrivano a Malpensa i treni diretti da Varese e dal Canton Ticino. Ma il progetto di una seconda ferrovia per l'aeroporto serve? Il sindaco di Casorate Sempione pone il tema

tilo malpensa

«È assurdo sacrificare la brughiera e spendere centinaia di milioni di euro per risparmiare pochi minuti di treno per arrivare a Malpensa». A parlare oggi è Dimitri Cassani, il sindaco di Casorate Sempione, il Comune già direttamente coinvolto dal progetto della nuova ferrovia Gallarate-Malpensa.

Arrivano in aeroporto i primi treni diretti da Como, da Varese e da Mendrisio e l’effetto è dirompente: perché il nuovo collegamento ha reso evidente che la relazione ferroviaria diretta con la Svizzera (quella più vicina, il Canton Ticino) è già possibile oggi, con i binari esistenti e senza bisogno della nuova linea Gallarate-Malpensa. I treni scendono da Varese verso Gallarate, proseguono su Busto, s’immettono sulla rete FNM verso il T1, per poi proseguire ancora verso la nuova stazione del T2.

E se invece ci fosse la Gallarate-Malpensa? A Gallarate i treni da Varese arrivano da Nord e dovrebbero cambiare direzione, per ripartire ancora verso Nord, ma sulla linea del Sempione. In gergo si dice “cambio banco” ed è operazione che richiede (in media, sulle FS) 6-7 minuti, il tempo necessario ai macchinisti per andare all’estremità opposta del convoglio, abilitare la cabina di guida, rimettersi in marcia. E così, almeno venendo dal Canton Ticino e da Varese, il risparmio di tempo sarebbe ridotto: oggi il treno da Varese impiega 41 minuti al T1 e 47 al T2. Con l’ipotetica nuova linea ferroviaria si ridurrebbe a 28 minuti  al T2 (16 minuti da Varese a Gallarate, 6 minuti per cambiare direzione, 6 minuti da Gallarate al T2), mentre al T1 sia arriverebbe in 34 minuti. Insomma, risparmio più consistente per il T2 oggi base di Easyjet, ma veramente di pochi minuti per il Terminal 1.

Certo, è vero anche che la nuova linea servirebbe anche ai collegamenti Milano-Malpensa. Anche se – lo dice anche lo studio commissionato dai promotori dell’intervento – c’è di mezzo il nodo della linea Milano-Gallarate, che oggi è trafficatissima, con treni suburbani, regionali, Eurocity e merci che spessi si “accavallano” creando ritardi a catena.

È un aspetto che richiama ancora il sindaco Cassani, che riprende le parole del Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana su un ipotetico, nuovo Piano d’Area di Malpensa. «Sta emergendo che ci sono infrastrutture più urgenti: il primo intervento ferroviario da realizzare sarebbe casomai il terzo binario Rho-Gallarate». E prima della ferrovia ci sarebbero altre opere di viabilità locale come la Tangenziale di Somma (se ne discute da anni), la Variante 341 (tra Gallarate, Samarate e Vanzaghello). «Per questo abbiamo intenzione come Consorzio Urbanistico Volontario dei Comuni di Malpensa di chiedere un incontro con Fontana per ragionare sulle intenzioni della Regione».

La posizione di Cassani è sempre stata di valutazione “laica” dell’opera, senza una posizione preconcetta. Lo ribadisce oggi: «Già nei mesi scorsi abbiamo detto la nostra: non condividiamo quest’opera perché è estremamente costosa e perché prevede una forte erosione del territorio, ma vogliamo che se ne discuta al tavolo delle decisioni, non con una posizione predefinita» aggiunge ancora Dimitri Cassani. È un riferimento anche allo scontro locale con l’opposizione e all’animato confronto con il Comitato Salviamo La Brughiera, rispetto a cui il sindaco tiene una posizione più prudente (Cassani ha già in passato detto di non volersi incastrare in un ruolo «da No Tav»).

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 12 Giugno 2018
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Commenti

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    Scritto da Antar3s1988

    Il risparmio di pochi minuti (15 su una tratta di 45) e’ un terzo del tempo.
    Inoltre quel bel raccordo x costruito in mezzo alle case di Busto Arsizio,
    per un treno che passata vuoto ad ogni ora, e’, appunto costruito in mezzo alle case ed e’ stato creato come passaggio occasionale, non come linea ad alto traffico ferroviario. Altrimenti andava interrato o andavano isolate le case vicine.

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    Scritto da Bustocco-71

    In realtà il raccordo esiste da una vita, quindi sono le case che sono cresciute attorno a lui. Che poi non sia stato utilizzato per decenni è un altro discorso. Cmq quando è stato ripristinato il motivo era una riattivazione per farci passare i treni (mi sembrava 1 per ora per direzione, quindi il doppio della situazione attuale).
    È evidente che lì un interramento non ci stava (visto che deve raccordarsi con Busto RFI).

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      Scritto da Antar3s1988

      E’ anche evidente che poteva essere coperto o insonorizzato visto che passa in mezzo alle case

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      Scritto da Antar3s1988

      Non passava da anni perche’ era deragliato in mezzo alle case, l interramento era impossile ma barriere antirumore si,coperture anche,e invece un bel muretto di 1 metro e poi rete metallica….senza manutenzione perche’ la meta’ e’ piegata…Prima del raccordo vennero fatte le strade, in prima cosa via ca’ Bianca, che era una via unica venne tagliata a meta’ dal passaggio della ferrovia…. poi se vuole discutiamo anche dello sfruttamento della linea, del raccordo y sbagliato ecc ecc

  3. theowl
    Scritto da theowl

    Certo,
    se il raddoppio dei binari tra Rho e Gallarate fosse realtà (se ne parla da 30 anni)
    se si fosse costruita una stazione di interscambio a Busto Arsizio tra le due linee presenti
    se tale stazione di interscambio fosse anche stazione di testa per i treni locali così che esistesse una linea Treviglio-Milano-Busto Arsizio e molte linee da Busto Arsizio a Varese/Como – Luino – Arona – Domodossola
    se si fosse pensato ad una riorganizzazione complessiva e moderna del comparto
    allora, forse…

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