Nature Urbane: “E se fosse questione di invidia?”
Continua il dibattito su Nature Urbane, nata con il voto contrario in giunta di Daniele Zanzi. Dopo Simone Longhini, replica da Francesco Spatola
Continua il dibattito sulla seconda edizione di Nature Urbane, nata con un voto contrario in giunta, quello del Vicesindaco Zanzi. Dopo l’opinione del consigliere Simone Longhini, arriva la replica di Francesco Spatola, vicepresidente della commissione cultura.
Leggo con stupore dello stupore di Longhini per il dibattito sul festival Nature Urbane 2018, avviato dall’intervento del Vice Sindaco Zanzi in dialettica con l’impronta dell’Assessorato alla Cultura. Evidentemente la schiettezza dei punti di vista nella leale solidità dei rapporti tra alleati di governo non rientra tra le abitudini “democratiche” del Centro Destra varesino, che pure nella passata consigliatura ha patito giravolte di alleanze e scambi di poltrone perfino coi ruoli del Consiglio Provinciale.
E che non ha certo visto brillare per quantità e qualità di iniziative l’Assessorato alla Cultura della Giunta Fontana, di cui certo Longhini qualcosa sa, rassegnato a subire drastici e continui tagli di spesa sino a diventare spettatore passivo, ad esempio, della modestia delle celebrazioni di elevazione ottocentesca di Varese al rango di città.
Non è che il successo dell’edizione 2017 di Nature Urbane, fortemente voluto tanto da Zanzi quanto da Galimberti e Cecchi, abbia – forse – provocato un briciolo d’invidia in chi, come l’ex Assessore alla Cultura, a suo tempo avrebbe magari voluto osare di più ma non gli fu consentito?
E il briciolo può lievitare se l’edizione 2018 inizia con un pre-festival di qualità, originalità e immediato successo, che dalla Biblioteca al Castello di Masnago e alle altre location sviluppa la componente più propriamente urbana del paesaggio cittadino, in un insieme originale dove – rispettivamente – la recitazione teatrale dei brani librari e la musica barocca creano una magica sinergia ed un clima unico: non così attraente la lettura ad alta voce se non in quella sala della Biblioteca, e non così confortevole la sala della Biblioteca se non con quella voce che legge; non così gradevole e leggiadro il Castello se non con quella musica, e non così godibile quella musica se non in quell’ambiente, quella corte, quelle sale. Paesaggi urbani come sintesi di esperienze culturali di valore, così come lo sono state le visite alle ville l’anno scorso e lo saranno di nuovo nel prossimo autunno.
Nell’ottica di leale franchezza dialettica detta all’inizio, posso non condividere le valutazioni di Zanzi sulla componente culturale di Nature Urbane, e sono anzi convinto che le componenti naturalistiche che predilige non ne siano affatto in opposizione bensì assolutamente complementari. Una complementarietà che diverrà sempre più evidente man mano che Nature Urbane proseguirà e si svilupperà, ferma la sintesi finale del Sindaco ma sempre più come “gradita sorpresa”: non tanto per sfizio di segretezza, che nessuno ama, ma perchè – mentre l’ideazione e progettazione si sviluppano non in un flash, bensì nei tempi naturali – le difficoltà finanziarie in cui versano tutti gli enti locali non possono non produrre, sino all’ultimo e all’imminenza dell’evento da organizzare, incertezza di risorse e coraggiose e creative interlocuzioni e ricerche di ottimizzazione e scelte conseguenti (pressoché obbligate quelle degli artisti: i più noti tra i varesini disponibili, che tornano a casa trainando loro preziosi contatti e la splendida compagnia di eccellenze della scena nazionale e oltre).
Che incertezze e ricerche si sciolgano positivamente solo alla fine Longhini non può ignorarlo, per l’intelligenza ed esperienza che gli vanno riconosciute. Né può dubitare della piena trasparenza amministrativa comunale, senza improvvisazioni ma man mano che si perfezionano gli atti, e che non mancherà certo per l’esposizione Guttuso. Con massima chiarezza d’informazione non appena i dettagli operativi potranno essere implementati, con serietà e quindi nei tempi giusti e con le giuste modalità. Come è tipico della nuova Amministrazione.
Francesco Spatola
Consigliere Comunale PD, Vice Presidente della Commissione Consiliare Cultura
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