Addio ad Antonio Maggi, fu tra i fondatori della Prealpina Latte

Grande commozione nel mondo degli agricoltori per la scomparsa di una figura mitica della Valcuvia. Il ricordo di Coldiretti

Avarie

«L’agricoltura era, per Antonio Maggi, ben più di un lavoro. Era una missione, da vivere con impegno e con la disponibilità di ascoltare e aiutare. Di esserci per tutti e di mettere a disposizione la propria esperienza. Lo ha fatto anche e soprattutto in Coldiretti, dove è stato dirigente per lunghissimi anni, vivendo tutte le battaglie storiche della nostra organizzazione. Gli siamo riconoscenti e siamo vicini alla sua famiglia».

Il ricordo espresso dalle parole di Fernando Fiori, presidente di Coldiretti Varese, è sintesi della commozione dell’intera dirigenza e della struttura della federazione provinciale. Ieri i funerali, nel suo paese, Cuvio.

Aveva 91 anni ed era il secondo di tre fratelli. Sposato con Annamaria, ebbe tre figli e numerosi nipoti e pronipoti (nella foto, al centro in una delle ultime apparizioni pubbliche).

“Un dirigente che si è sempre fatto portavoce delle istanze agricole, a cominciare da quelle della sua terra, la Valcuvia: ma la sua disponibilità è stata sempre per tutti, e lo fu sino a quando si mise a servizio della Federpensionati Coldiretti provinciale, anche qui con grande impegno ed entusiasmo”.

Una vocazione, quella per la terra e l’agricoltura, che si univa alle altre passioni di Maggi, in primis il ciclismo e la filarmonica del suo paese (era clarinettista), di cui era presidente onorario dal 2005.

In particolare, si ricorda il “memorabile” ciclopellegrinaggio che compì nel 1950, partendo da Cuvio e arrivando a San Pietro.

Sempre al servizio della comunità, fu negli anni consigliere comunale, assessore e vicesindaco del suo paese. Fu tra i fondatori della Cooperativa Prealpina Latte – Latte Varese, che presiedette negli Anni Sessanta. Mantenne invece fino alla sua scomparsa l’incarico di consigliere della Pro Loco.

Nato nel 1927, per tutta la vita aveva condotto a Cuvio la sua impresa agricola a indirizzo zootecnico, foraggero e boschivo insieme al fratello Luigi, oggi il più vecchio “alpino” della Valcuvia: iscritto a Coldiretti da sempre, ne era diventato dirigente, nonché presidente sezionale del suo territorio. Erano gli anni in cui direttore dell’organizzazione agricola prealpina era Romeo De Bernardi, anch’egli scomparso da poche settimane.

«Persone che non dimenticheremo e che hanno scritto pagine importanti dell’agricoltura prealpina – conclude il presidenteFiori – ponendo le basi di quel cammino che oggi noi oggi sentiamo la responsabilità di dover e voler prosegue Coldiretti Varese. Da quegli anni lontani, da quelle persone e da quei protagonisti scoccò la scintilla di uno sviluppo che oggi continua e vede Coldiretti rappresentare la voce principale dell’agricoltura prealpina».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Settembre 2018
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