Caffè La Cupola: «La nostra specialità? E’ la libertà»
Dodici domande tutte uguali per i finalisti del nostro concorso "Best Bar": oggi al caffè la Cupola, che fa colazioni, pranzi e aperitivi con un ingrediente speciale

Il concorso Best Bar 2018 è stato organizzato da VareseNews in collaborazione con Moka Sir’s e ForBar. Per rendere uniforme a tutti i dieci finalisti l’approccio alla votazione, faremo a tutti le stesse domande, nello stesso ordine.
Conosciamo meglio il Caffè La Cupola di Varese.
Quando ha aperto il bar?
Abbiamo aperto nel 2010 a Comerio: più precisamente, abbiamo aperto un locale che già conteneva l’idea di questo bar. Nel 2011, poi, abbiamo rilevato il caffè la Cupola, ed eccoci qui.
Qual è stata l’esigenza che ha fatto nascere questo locale?
Noi siamo amici da sempre: ci trovavamo al Crispy (un bar di via Crispi a Varese, ndr) e bevevamo il caffè insieme quando portavamo i ragazzi a scuola. Un bel giorno uno di noi ha detto: ma perché non apriamo un caffè insieme, pieno di libri? La risposta è stata: e perché no? E cosi abbiamo fatto.
Presentatevi: chi siete, quanti siete, che mansioni avete?
Siamo Ale, il socio che si diverte, Maci, il problem solver, e Hervé, il socio che lavora. Siamo i tre titolari della Cupola fin dall’inizio di questa avventura. Con noi ci sono due dipendenti.
Qual è la vostra specialità?
La libertà. Quella di entrare, uscire, collegarsi, prendersi i libri, essere quello che si vuole. In questo locale “si può”.
Come descrivereste il vostro locale?
Di legno e carta: sono i materiali con cui è rivestito il locale, anche grazie alla raccolta di libri, che sono alla libera consultazione dei clienti, che abbiamo. Libri che sono davvero liberi: paradossalmente, uno può anche prendersene uno, leggerlo e portarlo via, per sempre. Quei libri sono di chi ha voglia di leggerli. Una cosa che succede regolarmente, ma che è compensata dal fatto che ce ne portano qui tanti. Anzi, a volte quando ci chiedono “posso portare qui dei libri?” rispondiamo: “Sì, ma a patto che te ne porti via qualcuno”.
Chi è il vostro miglior cliente?
E’ quello che non ci ha mai visto: perché è quello che entra per la prima volta, ci scopre, e noi facciamo di tutto per farlo tornare.
Da dove arrivano e chi sono i vostri clienti?
Arrivano da tutta la provincia. Ci sono un sacco di studenti che si fermano il pomeriggio a studiare, magari utilizzando il wifi. Abbiamo molti stranieri che ci fanno visita. Tant’è vero che abbiamo messo in piedi una cosa che si chiama “Parliamo italiano”: tutti i giovedì mattina gli stranieri sono invitati, insieme a italiani che hanno voglia di conoscerli, con il semplice scopo di conversare in italiano e avere l’occasione di fare un po’ di pratica.
Qual è il vostro rapporto con il territorio
Il caffè la cupola esiste dal 1982, il legame con il territorio è consolidato. Negli ultimi tempi poi siamo diventati anche “portinai di quartiere”: abbiamo dato la nostra disponibilità, gratuita e senza impegni, per il ritiro dei pacchi, o delle raccomandate, o delle chiavi, per dire. Nel caso dei pacchi, l’unico limite è la dimensione, ovviamente: se ci consegnassero un frigo avremmo dei problemi a conservarlo… Se poi, quando vengono a ritirare ciò che ci hanno lasciato qui, già che ci sono vogliono bere un caffè da noi, siamo felici. Ma non è un obbligo.
Come vivete il digitale e la comunicazione?
Abbiamo internet, il wifi gratis nel locale, ci colleghiamo tutti i giorni alla nostra pagina Facebook e Instagram, ci lavoriamo 2 o 3 ore al giorno. Sì, possiamo definirci Digit.
La cosa più divertente che vi è successa?
La gara di stiro. Una volta abbiamo organizzato “Iron man” gara di stiro per soli “uomini veri”: abbiamo piazzato nel locale 5 assi da stiro, e la gara era a chi stirava meglio due camicie, un pantalone e una maglietta. La giuria ovviamente era fatta di sole donne: cattivissime.
E invece quella più sgradevole?
Ma no, non ce ne sono…
Perché secondo voi dovrebbero votarvi come best bar?
La prima risposta che ci viene in mente è: perché no? Però ne diciamo una seconda, più in linea con la nostra filosofia, e cioè: perché dobbiamo dirlo? Non devono votarci per forza, i lettori possono fare quello che vogliono. Siamo per la libertà totale.
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