Piscina di Moriggia, “contesteremo la responsabilità a Campari”
Rispondendo all’opposizione ma anche allo stesso Cda da lui nominato, Cassani contesta ad Amsc scarsa vigilanza. “Non eravamo noi a dover controllare il cantiere”

«Il Cda di Amsc risolva le nefandezze che ha combinato, poi se ne vada». Lo dice chiaro e tono, il sindaco Andrea Cassani, dando il benservito ai vertici dell’azienda di via Aleardi, guidati da Roberto Campari.
Sindaco e assessore alle partecipate Moreno Carù si difendono dalle accuse dello stesso Cda e dell’opposizione (Pd) e rinviano ai vertici Amsc tutta la responsabilità. «Potevamo anche andare sul posto, se si arriva al punto di dire che sindaco e vicesindaco devono andare sul posto siamo al capolinea» dice Cassani. «Dal punto di vista politico mi prendo responsabilità, ma qui ci sono persone pagate per controllare e che non hanno svolto il loro lavoro». Gli fa eco Carù: «Controllo analogo non vuol dire che fisicamente sindaco e assessore vanno a controllare atti di ordinaria amministrazione».
La linea rimane – più articolata – quella espressa in modo un po’ irruento già in consiglio comunale, nella giornata campale di giovedì scorso, quando (esaminando la risposta all’interrogazione del Pd) è saltato fuori che i lavori svolti erano a rischio di contenzioso.E cioè, in sintesi: la responsabilità prima di tutto è del Cda, su cui non c’è più fiducia.
«Abbiamo sondato altri possibili amministratori che riteniamo più avveduti, che non vadano lì solo a scaldare il posto» dice, con la consueta franchezza, il sindaco. E allora perché non li ha sostituiti prima? « Per rimuovere queste persone serve una giusta causa. Dopo l’approvazione del secondo bilancio a fine giugno, a quel punto avremmo avuto giusta causa. A fine giugno noi puntavamo a riapertura della piscina, loro stavano lavorando in questo senso, abbiamo lasciato perché riaprissero».
Adesso, però, la situazione è diversa. E di fronte al mancato rispetto dell’impegno a riaprire entro settembre, indicato nella corrispondenza informale tra amministrazione e azienda, ma ribadito anche in una missiva del 23 luglio in cui paventavano “gravissimi danni all’azienda” nel caso in cui non si fosse riusciti a riaprire. «Dei sette mesi di chiusura, uno è per ragioni di incolumità, ma almeno sei sono per ragioni di incapacità» accusa Cassani. «Campari dovrebbe ammettere che in azienda ci andava poco». E in poche parole il sindaco sgancia anche una bomba: «Sicuramente in futuro qualche responsabilità gli verrà contestata». Una nuova azione di responsabilità in Amsc? «Non faremo nessuna caccia alle streghe», assicura Carù. Intanto l’ipotesi è sul piatto.
Quanto al dopo, è tutto da vedere. «Parecchie persone hanno dimostrato una certa titubanza ad andare a guidare l’azienda – a 36mila euro annui -, un’azienda con struttura non particolarmente performante», dice Cassani. Che rovescia sulla precedente amministrazione targata centrosinistra la responsabilità di aver fatto fuggire (con il passaggio in Alfa srl, nuovo gestore del servizio idrico) le professionalità migliori di Amsc. L’orizzonte successivo rimane il “famoso” project financing, vale a dire l’ipotesi di trovare un partner privato che investe. Prospettiva finora mai realizzata: i possibili partner rimangono «evanescenti».
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