“Il sindaco sapeva dei ritardi alla Moriggia”. Tra Amsc e municipio è (ancora) scontro aperto

Il presidente di Amsc Roberto Campari difende l'operato dell'azienda, di fronte alle critiche di Andrea Cassani. Una situazione di attrito ancora non risolta dopo mesi

gallarate generico

«Annichilito» da «superficialità e gratuita cattiveria». Il presidente di Amsc Roberto Campari risponde con durezza alle parole pronunciate dal sindaco Andrea Cassani in consiglio comunale.

Il primo cittadino aveva parlato di «azienda sputtanata» dalla vicenda della piscina di Moriggia chiusa da sette mesi, dipingendo lo scenario di una società quasi irrecuperabile, da affidare a un «kamikaze» che però «è pressoché impossibile» trovare.

Che tra i vertici di Amsc e palazzo Borghi non corra buon sangue, è ormai noto da mesi. C’era stato lo scontro esplicito a inizio primavera, ma poi era rimasto silente. «Per me la fiducia non c’è più già da febbraio» ripeteva ancora venerdì il sindaco. Che si aspetta soprattutto che i vertici di Amsc ora arrivino a districare la matassa ingarbugliatissima di Moriggia, dove a problemi – il cedimento del controsoffitto – si aggiungono problemi – l’inquadramento del personale, nuova grana.

(nella foto: i lavori preparatori, a fine primavera)

Roberto Campari, che spesso ha scelto il basso profilo in questi mesi, ha risposto con una certa verve in una lunga intervista pubblicata dal quotidiano La Prealpina di oggi, lunedì 1 ottobre, in cui difende il suo operato in questi mesi in generale («abbastanza bene») e nello specifico della vicenda Moriggia, ridimensiona i ritardi riducendo a «un mese», ricostruisce la catena di comando rinviando le scelte operative in particolare al consigliere di amministrazione Matteo Tansi, che segue gli immobili dell’azienda. «Dello slittamento dei tempi Tansi si è assunto la responsabilità davanti alla proprietà [il Comune, ndr], quindi il sindaco lo sapeva. In quanto è sempre stato al corrente di ogni passaggio della vicenda» dice appunto nell’intervista a La Prealpina.

Lontani i tempi in cui, ai tempi di Forza Italia, c’era un indirizzo unitario tra municipio e azienda. In questo quadro, l’opposizione parla di «scaricabarile»: il Pd sabato ha animato la giornata con un video “interpretato”, in cui ricostruisce la vicenda e gli ultimi passaggi (con intervento di un finto Cassani), con il rinvio di responsabilità dal sindaco ai vertici di Amsc.

Curiosa comunque è la situazione creatasi in via Aleardi: Cassani dice che i vertici non hanno più fiducia da febbraio», lo stesso Campari dice che vorrebbe dare le dimissioni ma rinvia «per senso di responsabilità». Aspettando appunto il nome di chi si prenda la grana di governare la società. Un «kamikaze», per stare alle parole del sindaco.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 01 Ottobre 2018
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