Da Dodò dell’Albero azzurro ai burattini sul Lago
Gabriella Roggero è stata la prima animatrice di Dodò, il pupazzo dell'Albero Azzurro ai cui creatori è dedicato il suo ultimo spettacolo, appena premiato al borgo degli artisti di Bienno

Dodò è stato il primo pupazzo animato della televisione italiana autorizzato a “scorazzare” in giro per lo studio. Si era agli sgoccioli degli anni ‘80 e ad animarlo all’Albero Azzurro c’era una giovanissima Gabriella Roggero, artista angerese, all’epoca appena ventenne. La Roggero oggi torna a quell’esperienza con un tributo all’arte di Tinin Mantegazza (autore del bozzetto di Dodò realizzato poi da Natale Panaro), e della moglie Velia Mantegazza (prima regista dell’Albero Azzuro), con l’ultimo spettacolo della compagnia Roggero, “Puppet Parade”, appena premiato a Bienno (Brescia), borgo degli artisti.
Diplomata all’Accademia di Brera in scenografia, e con una lunga formazione in sceneggiatura, scultura in legno, clownerie e recitazione con Dario Fo, quando iniziò la sua avventura televisiva la Roggero non aveva ancora nessuna particolare formazione nell’animazione dei pupazzi “cosa che mi veniva estremamente naturale – racconta – Avevo lavorato per un anno al Teatro del Buratto e quando feci il provino in Rai per animare Dodò fui subito assunta”. E il suo contributo fu fondamentale anche per creare il pupazzo tanto caro ai bambini di ieri e di oggi: “La prima modifica che chiesi fu quella di poter aprire le ali, caratteristica da cui sono nati movimenti fondamentali per l’identificazione con i bambini, come l’idea del dito in bocca – ali nel becco, o il frullare di ali per la gioia, simile allo scodinzolare di un cane”, spiega la Roggero.
All’inizio erano previste due animatrici per far muovere il pupazzo: “Ho avuto due colleghe bravissime nel farlo, ma con una sola animatrice i movimenti di Dodò ci hanno guadagnato in spontaneità – ricorda – Topo Gigio pure è piccolo ed è animato anche da 4 persone, ma è diverso, perché Dodò non stava fermo, girava per lo studio, e questo complicava non poco le cose”.
Alla fine degli anni ‘90 la Roggero passa a Solletico, altra trasmissione Rai, per bambini un po’ più grandi, e qui oltre all’animazione dei pupazzi ne crea di suoi. Ma quando diventa mamma abbandona la televisione, si dedica all’arte dei burattini fatti a mano e fonda la sua compagnia, rinata nel 2012 con una nuova formazione di cui ora fa parte anche Metello Faganelli (attore, sceneggiatore e regista) e si avvale della collaborazione dell’attore Massimo Barbieri, mentre Luca Martegani (in arte Xelius), per le musiche. È con loro che il repertorio della compagnia si arricchisce di spettacoli, incluso l’ultimo, “Puppet parade”, una libera trasposizione al teatro di figura con marionette bunraku, burattini, pupazzi e attori, liberamente ispirato al balletto “Parade” con cui Cocteau, Satie, Massine e il pittore Picasso segnano l’inizio dell’avanguardia, con un crescendo di suoni, gesti, grida, rumori, musica, danza, acrobazia e poesia il cui obbiettivo è sorprendere il pubblico.
La nuova messa in scena è magica e surreale. “Il sipario, la scenografia, i costumi di Picasso e la musica di Satie, sono stati rivisitati per riproporre un’opera che parla di modernità innovazione”.
Per i prossimi eventi della compagnia Roggero consultare il calendario.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Castegnatese ora Insu su Nuovi arrivi di richiedenti asilo nel Varesotto: la Prefettura chiede la collaborazione di sindaci e cittadini
Stefania Radman su “Ho assaggiato la carne sintetica, vi dico cosa ne penso”
PaoloFilterfree su Nuovi arrivi di richiedenti asilo nel Varesotto: la Prefettura chiede la collaborazione di sindaci e cittadini
Stefania Radman su L'effetto delle luci di Natale sul turismo varesino è stato strepitoso: lo dicono i big data
Felice su “Ho assaggiato la carne sintetica, vi dico cosa ne penso”
Felice su Solbiate Olona, giovane gira in auto mascherato spaventando mamme e bambini
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.