Come sarà il lavoro del futuro

Luca de Biase e Giampaolo Colletti hanno presentato a Glocal la lunga inchiesta realizzata per il Sole 24 Ore su cosa sta succedendo al lavoro italiano

Glocal18 generiche

Come sarà il lavoro del futuro, in una società che implementa continuamente innovazione tecnologica? A questo tema centrale nella vita di una comunità, il festival Glocal ha dedicato un incontro, in collaborazione con l’ordine dei consulenti del lavoro.

E l’ha fatto facendo dialogare uno dei giornalisti più quotati del Paese in tema di innovazione, Luca de Biase, e il fondatore di wwworkers.it Giampaolo Colletti: che hanno presentato la lunga inchiesta realizzata per il Sole 24 Ore su cosa sta succedendo al lavoro italiano, tramutatosi in 150 interviste realizzate per il Sole 24 Ore e in un libro, “Il lavoro del futuro” firmato da De Biase e pubblicato da Codice edizioni.

“NON BISOGNA AVER PAURA DELLA TECNOLOGIA”

Un lavoro che non viene eroso da questa tecnologia: che, al contrario, è quella che permette di mantenerlo al passo con le richieste. «Non dobbiamo essere preoccupati dall’innovazione tecnologica, ma di quanto siamo in grado di implementare – spiega De Biase – C’è un saper fare tradizionale che genera un enorme valore potenziale. questo saper fare però non genera nulla se mancano due elementi: la tecnologie e la capacità di raccontarlo».

La tradizione infatti:«Non è fare le cose sempre nella stessa maniera: quella è pigrizia mentale. La tradizione è sapere come si fanno le cose fatte bene».

ERRORI E FUTURO

La maggior parte delle attività produttive, ma anche la maggior parte delle professioni, è destinata a cambiare profondamente a causa dell’innovazione tecnologica: ma non è necessariamente una cattiva notizia. Se l’attività dei radiologi subirà dei grandi cambiamenti nell’immediato futuro a causa dei progressi della tecnologia, anche la professione giornalistica non è esente dal progresso tecnologico: «Già alcuni articoli sono scritti attraverso l’intelligenza artificiale: soprattutto sportivi e di finanza.

Tanto che Forbes ha fatto un indagine tra i suoi lettori, per capire il tasso di gradimento degli articoli scritti con l’intelligenza artificiale. Il risultato è stato che i lettori considerano questi ultimi più affidabili, ma più noiosi. Il che vuol dire che il valore aggiunto degli articoli scritti da umani è l’errore, quello che diverte e stupisce».

UNA PARTE DELL’INCONTRO IN DIRETTA

La prima parte dell’incontro è stata trasmessa in diretta twitter: qui potete rivederlo.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

Il web è meraviglioso finchè menti appassionate lo aggiornano di contenuti interessanti, piacevoli, utili. Io, con i miei colleghi di VareseNews, ci provo ogni giorno. Ci sosterrai? 

Pubblicato il 08 Novembre 2018
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