Addio al voto dei cittadini? Le Consulte saranno votate dai consiglieri comunali
Lo prevede il nuovo regolamento, ancora in bozza: i nomi sono "liberi", ma il voto torna nelle mani dei partiti. Eppure nel 2017 l'elezione diretta da parte dei cittadini aveva creato interesse intorno alle Consulte

Da piccole assemblee a elezione diretta a “enti di secondo livello”, i cui componenti vengono eletti dai consiglieri comunali. È l’evoluzione immaginata per le Consulte rionali di Gallarate, secondo la bozza di regolamento di modifica.
Le precedenti, cinque consulte sono state elette nel 2017, ma fin dall’inizio era prevista una “scadenza” limitata, al 31 dicembre 2018. E ora si deve definire le nuove regole. Il nuovo regolamento – ancora in versione provvisoria – stabilisce che le prossime Consulte resteranno in vigore fino al termine dell’amministrazione e del consiglio comunale attuale, quindi fino al 2021.
La novità principale è però nell’articolo 4 di bozza del regolamento, quello che definisce come vengono elette le consulte. In cui si dice che si punta ad avere «quante più possibili candidature dei cittadini», aperte a tutti (residenti, dai 16 anni) e che possono essere formalizzate mediante curriculum vitae e indicazione della Consulta per cui ci si candida. E fin qui, in linea con le precedenti consulte, quelle elette nel 2017. La vera novità sta al terzo comma: «Le Candidature, pervenute suddivise per liste rionali, sono sottoposte al Consiglio Comunale che effettuerà votazione nominale a scrutinio segreto. Ogni consigliere potrà esprimere al massimo una preferenza per ogni lista rionale. Risulteranno eletti i cinque candidati che hanno ottenuto maggiori preferenze per ciascuna lista rionale».
In sostanza, appunto, i membri della Consulta verranno eletti dai consiglieri comunali, anche se le candidature saranno libere. Con un cambio di rotta rispetto a quel meccanismo che nel 2017 aveva creato un certo interesse tra i cittadini, soprattutto nella fase delle candidature (con molti candidati vicini ai partiti, ma anche diversi “outsider”) ma anche al momento del voto.

Critico verso la revisione delle Cosnulte è Giovanni Pignataro, capogruppo del Partito Democratico: «Questa è la bozza che ci è stata inviata, mi auguro che ci ripensino. Fosse così, meglio abolirle: se deve decidere la partitocrazia, allora decida direttamente Cassani». Certo, si sapeva che il meccanismo delle Consulte sarebbe stato sottoposto a una revisione, ma il Pd si attendeva ben altri miglioramenti: «Per me quel che non andava era la mancanza di risorse autonome stanziate alle Consulte, che di fatto già svuotava il meccanismo del bilancio partecipato. Ora diventerà non più bilancio partecipato, ma un bilancio comandato». Pignataro annuncia anche la posizione che verrà assunta se il regolamento passerà così com’è: «Annuncio il Partito Democratico farà votare i cittadini ai gazebo e porterà i nomi in consiglio comunale, indipendentemente dai nomi che emergeranno ai gazebo: anche se vincessero persone di centrodestra, porteremo la voce dei cittadini in consiglio» . E l’appello viene lanciato anche ad altre componenti del consiglio, anche di maggioranza (segnatamente: a Forza Italia) perché aderiscano.
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