Una casa-museo per il rierùn
I lavori al Lago di Piazza sono già cominciati. Sarà una struttura di mattoni con pareti di vetro e ospiterà la storica barca, simbolo del lavoro dei pescatori

Una nuova casa per il “rierùn” la barca diventata il simbolo della vita e del lavoro dei pescatori. I premi segni della struttura sono già visibili sul lungolago, accanto alla Casa dei Pescatori: si tratta di un edificio con mattoni a vista e con le pareti di vetro. Insomma una grossa teca che proteggerà la barca e allo stesso tempo la mostrerà a chi frequenta il Lago di Piazza.
Cos’è il rierùn ormai è noto: si tratta di un’imbarcazione lunga circa 9 metri e mezzo, usata per la pesca con il Rierùn, il realone, la rete che dà il nome alla barca; era per il paese un momento irripetibile e significativo, un evento di “pesca collettiva”. Il Rierùn era appunto una gran rete a sacco trascinata da due imbarcazioni che serviva quasi esclusivamente per la pesca delle tinche, ma che consentiva anche di fare memorabili retate di scardole, come ricorda il pescatore Ernesto Giorgetti nel suo libro “Confesso che ho pescato”. La stagione del Rierùn andava dalla metà di marzo fino a ottobre, con l’esclusione del mese di giugno che coincideva con la frega delle tinche.
Delle due barche una sola è sopravvissuta al tempo ed è stata restaurata con cura ed attenzione da alcuni volontari.
La nuova “casa” che ospiterà la barca è finanziata dalla Cooperativa dei Pescatori con il contributo della Fondazione Ponzellini.
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