«Lasciamo in dote una rete di solidarietà»

Presto per parlare di candidatura per Gianni Lucchina, che offre uno spaccato di questi anni tra i tavoli della minoranza

Avarie

«Eravamo partiti in quarta, e in meno di un mese riuscimmo a totalizzare quasi il 33%. Non è stato un risultato da poco, anche se siamo arrivati secondi…».


Quindi, Gianni Lucchina, capo dell’opposizione di Gavirate, a tre mesi dal voto è un pretesto per scendere in campo…

«No, è presto per parlare, non dico nulla, manca ancora tempo. Aspettiamo di vedere che succede in questi giorni. Percepisco il fraseggio delle segreterie politiche, con al centro il futuro della nostra città. Per ora non mi muovo».

Ma l’occasione per fare il “suo” bilancio – non personale, ma di gruppo “Per Gavirate” – Lucchina non se lo lascia scappare, a cento giorni dalle elezioni, che vedranno il rinnovo di un’ottantina di amministrazioni locali. Tra tutte, nella fascia “alta” della Provincia, sicuramente Gavirate spicca coi suoi quasi 10 mila abitanti.

«Già, prima di tutto spero che chi andrà a vincere le prossime elezioni, non disperda il risultato forse più importante che abbiamo realizzato per la città, vale a dire la rete di associazioni che hanno aderito ad un progetto comune. Un lavoro senza una “targa” precisa: piuttosto uno sforzo corale speso prima per raccogliere fondi per Amatrice e le popolazioni terremotate, poi per la casa di riposo. Ecco, il mio sogno è che per i prossimi anni questo non vada perso, a prescindere dal fatto che io sia fra i candidati sindaco. A prescindere da chi vincerà».

Lucchina propone un bilancio di questi cinque anni «che sono volati». Non vuole attaccare nessuno, men che meno l’attuale sindaco con cui i rapporti a dire il vero non sempre sono stati idilliaci, anzi spesso al centro di aspre polemiche a suon di comunicati stampa e botta e risposta in Consiglio comunale e fuori.

«L’unica cosa che recrimino a questa amministrazione riguarda il fatto di non essere riusciti a mettere a bilancio i soldi – che c’erano, come avanzo d’amministrazione – per la sistemazione della rete fognaria nel centro storico. Almeno nelle due vie, Garibaldi e XXV Aprile: non è possibile avere il lago in casa e allo stesso tempo il 25% della rete fognaria non sdoppiata…».

Ma quindi qual è il suo personale sogno nel cassetto? «È, e rimane, un lago pulito, un ambiente sano e un centro storico vivibile, in cui si possa passeggiare senza cadere bella buche e avere negozi fruibili e a disposizione di tutti; oggi il nostro è un centro che soffre. Su questi due argomenti, vale a dire il lago e l’investimento sul certo storico, penso che la prossima amministrazione dovrà impegnarsi molto, e subito. Ne va del futuro della nostra città».

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Pubblicato il 18 Febbraio 2019
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