Apnee del sonno: quando russare può essere pericoloso

Venerdì 15 marzo dalle 10 alle 13 nella Sala Convegni dell'ospedale si terrà una mattinata di informazioni e controlli

russare

Chi russa può avere seri problemi di salute. Un sonno disturbato dalla respirazione che si interrompe una o più volte oppure è eccessivamente rallentata non è ristoratore e favorisce la comparsa, tra l’altro, di sonnolenza diurna, cefalea, astenia, riduzione della memoria, difficoltà di concentrazione, rallentamento dei tempi di reazione, decadimento delle funzioni psico-cognitive, difficoltà a svolgere il proprio lavoro.

Si tratta della sindrome delle apnee ostruttive del sonno (Osas), a cui l’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù dedica una mattinata di prevenzione e informazione aperta alla cittadinanza con l’incontro “Chi russa non piglia pesci”, in programma venerdì 15 marzo dalle 10 alle 13 nella Sala Convegni del presidio (1° piano Palazzina Amministrativa).

L’evento è stato organizzato in occasione del World Sleep Day dall’Unità Operativa di Riabilitazione Respiratoria, diretta da Antonio Paddeu, che vanta un centro di riferimento nazionale accreditato dall’AIMS – Associazione italiana di Medicina del Sonno, in collaborazione con il Goip (Gruppo operativo interdipartimentale permanente), di cui è referente Luigi Colombo, primario della Chirurgia Maxillo-facciale del Sant’Anna, costituito da specialisti in pneumologia, chirurgia maxillo-facciale, otorinolaringoiatria, odontoiatria, medicina legale oltre che da psicologi e nutrizionisti.

L’ingresso è libero e i posti limitati. Non serve la prenotazione.

L’incontro si aprirà con una breve relazione tenuta dagli specialisti, che poi saranno a disposizione per colloqui gratuiti. Sarà possibile anche compilare un test per valutare il sospetto di apnee nel sonno. Gli specialisti forniranno anche consigli sulle eventuali indagini diagnostiche a cui sottoporsi.

“Diagnosticare le apnee e trattarle è molto importante – spiega Antonio Paddeu, primario della Riabilitazione Cardiorespiratoria dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù – perché il paziente, se la problematica non è compensata, può essere soggetto a colpi di sonno durante la guida, ha ridotte capacità di concentrazione e di reazione al pericolo. Il nostro gruppo di lavoro si basa su un’esperienza ventennale che prevede visite collegiali e mi risulta che sia l’unico in Italia”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Marzo 2019
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