Comunicazione, eventi e trasporti: la formula per far “rinascere” il turismo

Scenari e prospettive di sviluppo per il turismo in Valcuvia e nel Varesotto: questo il tema dell’incontro organizzato a Villa Della Porta Bozzolo

Criticità e opportunità ma anche scenari e prospettive di sviluppo per il turismo in Valcuvia e nel Varesotto.

Questo il tema dell’incontro organizzato a Villa Della Porta Bozzolo nel pomeriggio di oggi, mercoledì 3 aprile, dal FAI-Fondo Ambiente Italiano. Al centro dell’incontro, al quale hanno partecipato istituzioni, operatori del settore, ma anche cittadini, è stata presentata la ricerca effettuata da Luca Garavaglia, ricercatore dell’Università del Piemonte Orientale. L’esperto infatti, ha “interrogato” il territorio tracciando pregi e difetti di una zona con molte potenzialità non sempre sfruttate appieno.

Se da un lato negli ultimi anni la zona è diventata sempre più ricettiva, dall’altro Varese e il Varesotto restano un brevissimo capitolo nelle guide turistiche ed è un territorio vissuto come una zona di passaggio. Come raccontare ai turisti che c’è molto di più da scoprire? Facendo rete con tutti gli attori del territorio, ma anche intercettando i flussi turistici che si muovono nelle grandi città vicine come Milano e Lugano, o quelli della “sponda grassa” piemontese. Sono queste le zone in cui i turisti hanno più facile accesso, per servizi, per trasporti e per attrattività.

Tre elementi fondamentali e poco potenziati, soprattuto nella zona del Nord del Varesotto. Il Lago Maggiore, ma sopratutto la Valcuvia, sono luogo difficilmente raggiungibili con i mezzi di trasporto. Basta pensare alla lontananza da Malpensa, ad esempio, o alla mancanza di pacchetti realizzati da tour operator che possano portare il turista a visitare queste zone.

Lo studio di Luca Garavaglia sottolinea poi come manchi un piano comunicativo efficace per far conoscere i luoghi del territorio. Come fa un turista a Milano a sapere che esiste un treno per Laveno Mombello se nessuno glielo spiega, ad esempio? Pensare ad azioni di marketing efficaci potrebbe essere di grande richiamo.

Inoltre, manca un’offerta di eventi di richiamo internazionale. E questo non è poco: la ricerca evidenzia che durante il periodo estivo del 2017 nella zona di Varese e del Varesotto sono stati organizzati 360 eventi, solo 6 con un’attrattiva di tipo nazionale e per lo più legati a mostre o eventi sportivi. Un peccato, considerando la potenzialità dei luoghi che potrebbero attrarre turisti tutto l’anno con l’intento di fidelizzarli, ovvero rendere il loro soggiorno sempre più lungo.

In sostanza è quindi indispensabile pensare alla Valcuvia e ai territori circostanti come ad un sistema capace di intercettare sempre nuovi flussi e valorizzare i beni del territorio. Santa Caterina del Sasso, Angera, le ville varesine, la Colleggiata di Castiglione Olona, il Campo dei Fiori, ma anche Arcumeggia e altri luoghi con una forte tradizione di cui spesso non si tiene conto: il Varesotto è ricchissimo di luoghi magnifici, troppo spesso poco conosciuti.

Da non dimenticare poi i sentieri da percorrere a piedi o dedicati ai ciclisti, in mezzo alla natura, che potrebbero essere un grande canale di sviluppo per il territorio e portare nicchie di settore che già amano la nostra zona.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Aprile 2019
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