“La mia vita tra i libri: una storia stupenda”
Intervista alla bibliotecaria Liviana Fontana che a fine maggio andrà in pensione. ««Ogni volta che arriva lo scatolone con i libri nuovi, per me è come fosse arrivato Babbo Natale»
«Ogni volta che arriva lo scatolone con i libri nuovi, per me è come fosse arrivato Babbo Natale. Provo la stessa emozione da 42 anni». Liviana lavora come bibliotecaria del comune di Laveno Mombello dal 1977, ma la sua passione per questo lavoro non è mai cambiata. A fine maggio andrà in pensione, «potrò finalmente viaggiare ma sono certa che questo posto mi mancherà, così come il rapporto con il pubblico. In questi anni abbiamo fatto tanto insieme».
Liviana Fontana, ha 63 anni, vive a Caravate ma è un volto molto conosciuto in paese, «abbiamo sempre cercato di rendere la biblioteca un luogo da vivere. Negli anni abbiamo realizzato corsi, iniziative e attività, collaborando con le realtà del territorio. Penso agli eventi organizzati per i 150 anni della ceramica lavenese o alle iniziative organizzate per favorire l’integrazione dei migranti, ad esempio».
Entrando nelle luminose sale della biblioteca infatti, si ha la sensazione che ci sia sempre qualcosa di nuovo da scoprire. L’androne ospita mostre di artisti e realtà del territorio, ci sono i corsi di lingue a cui iscriversi. C’è lo scaffale con le novità editoriali, ci sono gli appuntamenti del gruppo di lettura o ci si può trovare ad assistere alla lezione di italiano per stranieri.
«Sono tutte attività che abbiamo iniziato in piccolo e che si sono evolute negli anni – racconta -. La prima sede della biblioteca era in Viale De Angeli, nell’ultimo palazzo in fondo. Avevamo sessanta utenti, di cui un bambino. Poi ci siamo trasferiti in Via Battisti, ricordo che ci sembrava uno spazio enorme ma nel giro di qualche anno avevamo libri accatastati ovunque».
Nel 2001 la biblioteca trova casa a Villa Frua: un grande bancone dedicato al prestito, una sala per gli incontri, tre piani di scaffali per i libri, spazi dedicati a chi vuole leggere o studiare. «Un luogo che ci ha permesso di fare ancora di più, ampliare l’offerta per gli utenti ma anche dare agli studenti la possibilità di venire qui a preparare i loro esami».
Così dal lunedì al sabato, qui si trovano una trentina di ragazzi e ragazze. I più fortunati prendono posto sui tavoli con vista sul Lago Maggiore. Una caratteristica non da poco che si aggiunge alla bellezza della villa e del suo giardino, alle sue decorazioni sul soffitto e, in parte, all’architettura settecentesca. Il luogo ideale per chi ama l’arte insomma, tanto che Liviana spiega: «Fin dall’inizio mi sono resa conto della grande richiesta di libri dedicati all’arte. Credo che la tradizione della ceramica o il soggiorno di Russolo sul Lago Maggiore abbiano, in qualche modo, influenzato i cittadini. Negli anni abbiamo raccolto edizioni oggi introvabili altrove (la biblioteca conserva anche il fondo Russolo ndr)». Liviana racconta il suo percorso lavorativo e quando pensa al 31 maggio non nasconde l’emozione: ««Oggi la biblioteca ha 2200 iscritti. Molte volte basta un po’ di attenzione alle piccole cose per crescere e creare un luogo sempre più accogliente».
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