Agricoltura, un aiuto per migliorare l’impatto ambientale delle aziende
Approvata la delibera regionale voluta dall'assessore all'ambiente Raffaele Cattaneo insieme all'assessore all'agricoltura Fabio Rolfi
Migliorare le prestazioni ambientali degli impianti produttivi, semplificare i procedimenti
autorizzativi, sviluppare i sistemi informativi e razionalizzare le attività di controllo in materia ambientale riducendo al contempo le emissioni inquinanti in atmosfera. Questi i principali obiettivi della delibera approvata dalla Giunta della Lombardia su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo, di concerto con l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi.
«Questa delibera – ha sottolineato Cattaneo – agisce anche sulla tutela della qualità dell’aria, garantendo elevati standard in termini di riduzioni delle emissioni, sulla base degli indirizzi definiti nel Pria e negli Accordi di Bacino padano. Abbiamo infatti potuto individuare specifiche misure di tipo amministrativo e di tipo tecnico-gestionale sulla base delle ‘Bat conclusions’ (Best available techniques), per favorire la riduzione delle emissioni di ammoniaca dalle varie fasi che caratterizzano le attività di allevamento (stabulazione, stoccaggio e spandimento degli effluenti), garantendo la prosecuzione e la continuità nella conduzione delle aziende coinvolte, accertando le condizioni di sostenibilità ambientale e il continuo miglioramento delle tecniche e tecnologie in uso».
In Lombardia sono presenti 730 installazioni soggette ad Autorizzazione integrata ambientale (Aia) relativa alle attività zootecniche. Si tratta di un comparto che presenta caratteristiche particolari dovute al numero elevato delle aziende zootecniche, alla loro specificità, alle le procedure autorizzative (riesami Aia e procedure di Via), e a quelle di controllo. Cio’ e’ dovuto al fatto che al numero elevato delle installazioni non corrisponde un’adeguata distribuzione e specializzazione delle risorse a disposizione delle Province, che sono competenti in materia. Inoltre, le 730 attivita’ zootecniche sono concentrate nelle Province della ‘Bassa pianura’ – Cremona, Brescia, Mantova -, accentuando ulteriormente il deficit di risorse.
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