Il biglietto integrato di Milano? Sul Malpensa Express manca ancora
La denuncia di Dario Balotta, sulla mancata introduzione del titolo di viaggio integrato anche sui treni aeroportuali.
È partito il biglietto integrato dell’area metropolitana di Milano (treno+urbano Atm), ma averlo è ancora un’impresa. Se ne sono accorti subito i pendolari, che magari facevano i conti su pochi giorni di lavoro ad agosto, quindi senza abbonamento, se n’erano accorti i dipendenti Trenord che avevano denunciato la mancata formazione specifica. Ma se ne accorgono anche i passeggeri di Malpensa, dice Dario Balotta, l’ex sindacalista oggi ambientalista.
Entrano in vigore le nuove tariffe “metropolitane”, Saronnese e Busto più vicine a Milano
«Da un anno si sapeva che il 27 luglio sarebbe partito il trasferimento dei voli da Linate a Malpensa per tre mesi. Sempre da un anno era prevista l’integrazione tariffaria (treno/gomma), condita da aumenti consistenti, dei biglietti di trasporto nell’area metropolitana di Milano. Nonostante questo, il crescente numero di passeggeri in arrivo a Malpensa diretti a Milano e nell’hinterland hanno trovato ancora il biglietto del solo treno».
Una mancanza, sottolinea Balotta, che costringe i passeggeri a fare una doppia fila per l’acquisto del biglietto Atm. «La tanto strombazzata Milano europea, in ritardo trent’anni con l’integrazione tariffaria in vigore in ogni grande città del vecchio Continente, non si è fatta trovare pronta: ancora una volta sono prevalsi gli interessi di bottega dei due grandi gestori lombardi, Atm (Comune di Milano) e Trenord (regione Lombardia e Fs). Uno scivolone che la task force costituita per la gestione dei tre mesi di trasferimento dei voli da Linate a Malpensa avrebbe potuto e dovuto evitare».
La critica, in questo caso, è politica, sul percorso fatto per il biglietto unico: il Malpensa Express – in quanto servizio “a mercato” – non è incluso nel sistema integrato e quindi, in mancanza di un accordo,rimane l’impossibilità di integrare i due titoli di viaggio(cosa che ad esempio accade in alcuni aeroporti europei, come Paris Charles de Gaulle). «Se il Comune di Milano e Regione Lombardia invece che litigare sull’aumento della tariffa, che comunque c’è stato, avessero ragionato insieme nell’interesse pubblico, almeno questo significativo gesto di attenzione all’utenza aeroportuale, già penalizzata dall’aumento dei tempi per raggiungere lo scalo, si sarebbe potuto colmare questo gap con tutte le città europee».
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