Laura Prati, sei anni dopo

La sindaca di Cardano, ferita nell'agguato a colpi di pistola in minicipio, morì il 22 luglio. Anche quest'anno verrà ricordata con la veglia serale al municipio, come nella sera di sei anni fa

La piazza di Cardano e il ricordo di Laura Prati (inserita in galleria)

Sono passati sei anni dal 22 luglio 2013, quando – dopo tre settimane in ospedale – Laura Prati morì.

Cardano la ricorda nel modo in cui è sempre stata ricordata: con una veglia sulla scalinata del municipio. «Il prossimo 22 luglio ci ritroveremo a partire dalle 21:00 sulla scalinata del Municipio di Cardano per rievocare quello che spontaneamente accadde sei anni fa nel giorno in cui Laura purtroppo ci lasciò» spiega il figlio, Massimo Poliseno.

Laura Prati morì per le complicazioni dovute alle ferite riportate, dopo esser stata colpita dai proiettili sparati nel suo ufficio da Giuseppe Pegoraro, dipendente comunale, ex vigile. Con la sindaca di Cardano al Campo c’era anche il vice, Costantino Iametti, anche lui rimase ferito: inizialmente era considerato più grave. Laura Prati fu operata e le sue condizioni sembravano migliorare, ma morì per un aneurisma: il processo a Giuseppe Pegoraro ha dimostrato che si trattava di una conseguenza indiretta del ferimento, per questo l’autore dell’attacco è stato condannato nel febbraio 2019 all’ergastolo per omicidio volontario (dopo un processo molto lungo).

La piazza di Cardano e il ricordo di Laura Prati (inserita in galleria)
Il ricordo un anno dopo: Giuseppe Poliseno, marito di Laura Prati, al fianco di Angelo Bellora, che era stato eletto sindaco poche settimane prima

A distanza di sei anni, il ricordo rimane vivo e verrà condiviso in modo comunitario, con la veglia aperta ad amici, compagni e cittadini cardanesi. «Sarà come sempre un momento per stare insieme nel ricordo di Laura e di ciò che le è accaduto».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 16 Luglio 2019
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