Operaio delegato spostato, manifestazione della Fiom alla Hydroservice

La Fiom sospetta che lo spostamento e il possibile licenziamento sia legato all'organizzazione di una rappresentanza sindacale in azienda

gallarate generico

Acque agitate alla Hydroservice di Gallarate, per lo spostamento di un operaio delegato della Fiom-Cgil.

Secondo la Fiom la ditta ha proposto a Giancarlo Gallivanoni il ricollocamento nel sito di Cardano al Campo «con notevole riduzione dello stipendio e dei suoi diritti». Per questo il sindacato ha tenuto una manifestazione-presidio nello stabilimento di via Gorizia (al confine con Cassano Magnago), durato quattro ore. «Dichiariamo che con la manifestazione di oggi apriamo uno stato vertenziale nei confronti della Hydroservice. Tenendo conto che l’azienda occupa una settantina di addetti con vari contratti a termine e lavoratori interinali, riteniamo ingiustificata e strumentale la motivazione con la quale il nostro delegato è stato sospeso in attesa di una decisione da parte dell’azienda».

La Hydroservice è un’azienda storica della provincia di Varese che, nonostante la crisi degli ultimi anni, ha saputo dimostrare la propria capacità di stare sul mercato ed essere competitiva, sottolineano i sindacati. Facendo anche strutturali investimenti e non utilizzando mai alcun ammortizzatore sociale. «Questo grazie anche alla disponibilità e alle abilità dimostrate dai propri lavoratori soprattutto nel periodo che li ha visti traslocare dalla sede storica di Cardano al Campo, a quella più innovativa e moderna costruita di sana pianta dalla proprietà a Gallarate, operazione a cui Giancarlo Gallivanoni ha partecipato attivamente dimostrando insieme ai suoi colleghi un notevole senso di responsabilità».

«Sospettiamo che i motivi che hanno portato all’apertura della procedura di licenziamento prevista dalla legge Fornero nei confronti di Giancarlo, siano sostanzialmente due: una è quella di aver avuto delle limitazioni riconosciute dal medico competente dovute al suo stato di salute e quindi difficilmente ricollocabile da un punto di vista aziendale, e l’altra è che insieme ad alcuni suoi colleghi e al sottoscritto, poco più di un anno fa, abbia deciso di istituire in azienda una rappresentanza sindacale», dice Raffaele Scaramella, della Fiom di Gallarate. «Sin dai primi giorni delle elezioni della RSU abbiamo evidenziato non poche criticità nella gestione del personale della Hydroservice, che vanno dall’utilizzo eccessivo delle ore di straordinario agli inquadramenti inferiori a quelli previsti dal CCNL, e inoltre abbiamo chiesto di istituire un premio di risultato che riconoscesse l’impegno di tutti i lavoratori collettivamente, ma come conseguenza abbiamo ricevuto ostilità da parte di alcuni Dirigenti Aziendali»

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 Giancarlo Gallivanoni

La Fiom sottolinea anche un tema generale, cioè che «l’indebolimento dell’ Art.18 eseguito dall’allora Governo Monti e il completo annullamento dello stesso da parte del Governo Renzi, sta diventando sempre di più strumento discriminatorio nelle mani di alcune aziende incapaci di creare relazioni sindacali serie e che pensano di risolvere le questioni licenziando.

«Una situazione francamente incomprensibile» dice Nino Cartosio, segretario generale Fiom di Varese. «A meno di non considerare che proprio quel lavoratore è il delegato sindacale eletto dai lavoratori nella lista della FIOM-CGIL. E allora tutto diventa più comprensibile. E allora è forte il sospetto che il comportamento di Hydroservice sia da spiegabile proprio con il ruolo svolto dal lavoratore nella Rappresentanza sindacale unitaria». Oltretutto nella sede di Cardano, dove Gallivanoni verrebbe trasferito, restano solo cinque dipendenti.

«Alcuni imprenditori ritengono che dare un lavoro li autorizzi a gestire tutto, in più non vogliono più ascoltare un pensiero critico che provenga da noi lavoratori in azienda», conclude Gallivanoni, che afferma di credere nel sindacato come mezzo tra imprenditori e lavoratori.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Luglio 2019
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