Il mitico Galleani: consigli ai giocatori per la preparazione ed elogio ai tifosi Openjobmetis
Il grande fisioterapista ha assistito al primo allenamento della squadra di Caja: «Ai ragazzi dico: riposatevi e fate attenzione ai dettagli». E sul pubblico spiega: «Varese ama il basket, questa è l'ennesima conferma»
C’è una persona che, al raduno della Pallacanestro Varese, viene intervistato, fotografato, salutato e omaggiato quanto (se non più) i giocatori che vestono la maglia biancorossa. E non è un caso, perché Sandro Galleani non è semplicemente l’ex massofisioterapista della società (e della Nazionale), ma ne rappresenta e ne incarna la storia, con la sua carriera iniziata ai tempi della Grande Ignis e portata avanti fino a poche stagioni or sono.
Galleani – accompagnato al raduno dalla moglie Egidia – è tutt’ora a disposizione della società e in occasione delle partite svolge la funzione di dirigente addetto agli arbitri, mettendo a frutto la sua cordialità e la sua esperienza anche nei confronti dei direttori di gara che giungono a Masnago.
A Sandro però, in occasione del primo allenamento della Openjobmetis, abbiamo innanzitutto chiesto un consiglio da girare ai giocatori di Attilio Caja: come si trascorrono le ore di riposo in una fase faticosa e dispendiosa quale è l’avvio della preparazione atletica? Galleani spiega: «Vista l’intensità, la prima cosa che direi è una bella doccia e poi tanto riposo tra una seduta e l’altra. Però dico ai ragazzi di fare anche attenzione, perché nei primi allenamenti possono sorgere reazioni da sfregamento, vescichette e cose simili: piccoli guai che però alla lunga possono risultare invalidanti per le sedute a venire».
Galleani poi guarda con gioia quanto avvenuto sugli spalti della Enerxenia Arena, dove sono arrivati oltre 600 tifosi per assistere al primo allenamento: «Il numero di persone arrivato a Masnago è l’ennesima dimostrazione pratica di come la gente di Varese ami la pallacanestro: molti, io stesso, magari non conoscono nemmeno i giocatori nel dettaglio, ma sono comunque arrivati, spinti dalla passione».
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Che Varese ami il basket in pratica da sempre, non è certo una novità, ma anche il Calcio è stato tanto amato e seguito dalla città. Mi domando quindi come sia stato possibile non fare nulla di concreto, in primis da parte del Comune, per salvare una società storica e ultracentenaria. E’ oltremodo umiliante e frustrante non avere più una squadra di calcio che sia tale e iscriversi alla Terza categoria con un altro nome affrontando squadre (?) dell’oratorio è semplicemente inaccettabile ed offensivo nei confronti della città e di noi tifosi!