Brugnone prepara le valige: “Giusta la mossa di Renzi ma in consiglio resto col Pd”
Il consigliere comunale del Pd, renziano da sempre, ha scelto di seguire il senatore toscano nella nuova avventura ma per ora non lascia il gruppo consiliare: "Con i colleghi in consiglio ottimi rapporti"

La scissione del Pd sta già avendo ripercussioni a livello locale. Uno dei primi ad uscire allo scoperto è il consigliere comunale bustocco Massimo Brugnone, entrato nel Pd proprio con i comitati per Renzi, ai tempi delle primarie del 2013, e che ora ha scelto di seguirlo in questa nuova esperienza politica: «Credo che abbia fatto bene a fare questa scelta perchè era evidente a tutti che il Pd continuava ad essere una fusione a freddo di due anime. Da una parte quella più conservativa vicina agli ex-Pci e dall’altra quella più liberale e centrista».
Per Brugnone «è una questione di chiarezza di fronte ai nostri elettori che ora potranno scegliere quale delle due anime votare ma sempre nell’alveo del centrosinistra. Per il momento non ci sarà nessun cambiamento e continuerò a stare nel gruppo del Pd in consiglio: con gli altri consiglieri ho sempre lavorato in armonia mentre in sezione le cose non sono mai andate bene».
Brugnone, infatti, non nasconde dei numerosi dissidi avuti con gli esponenti dem della vecchia guardia Ds-Pds-Pci scontrandosi spesso con loro e trovandosi, in alcuni momenti, isolato: «Non a caso l’ex-segretario del Pd di Busto è passato a Liberi e Uguali» – sottolinea.
Cosa succederà adesso? «Credo che Matteo Renzi ora debba ragionare, da qui alla Leopolda, per dare il giusto avvio ad un nuovo partito/movimento. Sono convinto che vorrà creare qualcosa con persone nuove, che intenda sostenere questo governo fino al 2023 e che il nuovo partito darà più forza al centrosinistra che, se andiamo a vedere, l’ultima volta che ha vinto era nella versione Ulivo con tutte le sue anime».
E fuori dal centrosinistra? «Certamente c’è tutta una fascia di liberali che in questo momento sta guardando con attenzione a quello che nascerà e penso anche ad alcuni esponenti di Forza Italia sia a livello nazionale che locale. Non mi aspetto Berlusconi o i suoi colonnelli ma persone come la Carfagna, ad esempio, potrebbero trovare punti di contatto a sufficienza per decidere di entrare a farne parte».
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