Le delizie di villa Mirabello e villa Panza
A raccontarlo, nella serata allestita proprio a Villa Panza le due “padrone di casa” delle rispettive ville: Serena Contini e Anna Bernardini

Cosa sapete di villa Mirabello e di villa Panza, due delle ville più nominate di Varese, ora ospitanti due mostre d’arte moderna prestigiose? Forse un po’, forse molto, forse niente. Eppure, proprio le storie che celano al loro interno, raccontano anche cosa fosse Varese nelle epoche del loro splendore, e possono suggerire un futuro alla città.
Perchè la città, nel settecento e nell’ottocento, era fatta di “ville di delizie”, luoghi dove gli aristocratici, o semplicemente i ricchi, trascorrevano i periodi di riposo, di studio, di vacanza. Dove coltivavano le loro passioni o esprimevano il loro lato artistico.
E anche per villa Mirabello, che all’inizio non era una villa ma semplicemente una “casa con terreno annesso” ed è diventata pian piano quello che era grazie a grossi commercianti milanesi, e per villa Orrigoni Menafoglio Litta Panza, che prende il nome dagli illustri proprietari che si sono susseguiti nel tempo, è successo così, grazie all’ambizione dei proprietari di realizzare “ville di Delizia” che potessero accogliere ospiti prestigiosi e proteggere le proprie passioni.

A raccontarlo, nella serata allestita proprio a Villa Panza le due “padrone di casa” delle rispettive ville: Serena Contini e Anna Bernardini, rispettivamente responsabile dell’Ufficio Ricerca e valorizzazione del patrimonio culturale e museale a villa Mirabello e direttore di FAI – Villa e Collezione Panza, per la quale ha curato diverse mostre.
Tra aneddoti curiosi e analisi storico-architettoniche le due esperte hanno tratteggiato i movimenti di una città ricca e turistica, dove il denaro guadagnato era restituito in arte, in scelte estetiche: un patrimonio di bellezza che due secoli fa era scontato e oggetto di “concorrenza tra concittadini” e ora torna, finalmente, oggetto di studio.
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