Autunno in ritardo, Coldiretti: “Agricoltura a rischio”
Boschi presi d’assalto nell’ultimo weekend di ottobre dai cercatori di funghi e castagne ma i cambiamenti climatici preoccupano gli operatori agricoli
Con il meteo che nell’ultimo weekend di ottobre ha superato i 20 gradi, l’autunno stenta a prendere corpo anche in provincia di Varese, pur regalando i suoi colori meravigliosi: le foglie, infatti, sono ancora ben attaccate alle piante, che per il caldo non sono entrate nella fase di riposo vegetativo caratteristico della stagione ma in giro ci sono ancora mosche e zanzare a testimoniare un autunno pazzo, che si classifica nella top ten dei più bollenti dal 1800 con una temperature di 1,27 gradi superiore la media di riferimento sulla base dei dati Isac Cnr di settembre. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti diffusa in occasione del gran caldo anomalo su tutta la Penisola: solo con l’inizio della settimana il tempo è volto al “nuvoloso” ma con temperature ancora gradevoli (oggi le massime toccheranno i 19 gradi nelle nostre pianure), mentre è ancora incognita maltempo per il “ponte” di Ognissanti.
Oltre a bloccare la normale caduta autunnale delle foglie, l’allungamento della fase vegetativa delle piante rischia addirittura di far ripartire le fioriture, con il pericolo di esporle ai danni di un prevedibile forte abbassamento delle temperature. Ma nelle campagne gli effetti si fanno sentire anche – precisa Coldiretti Varese– per i parassiti che sono rimasti attivi con le temperature miti e attaccano più facilmente le colture.
Il caldo record e la mancanza di pioggia hanno fatto addirittura scattare l’allarme siccità fuori stagione nel Mezzogiorno dove gli agricoltori sono stati costretti all’irrigazione di soccorso per salvare le coltivazioni in sofferenza, dagli ortaggi agli oliveti fino al foraggio, con gravi ritardi delle semine e un insostenibile aggravio dei costi.
Le condizioni metereologiche quasi estive nel pieno dell’autunno (la cosiddetta ottobrata) non sono – precisa la Coldiretti prealpina – un fenomeno raro ma quest’anno si inseriscono in una quadro generale che conferma la tendenza al cambiamento climatico che si manifesta con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed stati gelo, nubifragi, trombe d’aria, bombe d’acqua, grandinate e siccità: si conferma invece una stagione super (e prolungata) per la raccolta di funghi e castagne nella nostra provincia, meta anche lo scorso fine settimana di numerosi cercatori che hanno colto l’occasione dell’ultimo, caldo fine settimana di ottobre.
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