Cavallin: “Sull’Ospedale di Cuasso al Monte decisioni calate dall’alto”
Il sindaco Marco Cavallin interviene sulle dichiarazioni del consigliere Monti e dell'assessore Gallera, ma anche sul ruolo della Comunità montana del Piambello nella vicenda: "Il territorio ignorato"

«Decisioni calate dall’alto e il territorio ignorato, insieme ai suoi amministratori».
E’ duro il giudizio del sindaco di Induno Olona Marco Cavallin sul finale annunciato per l’Ospedale di Cuasso al Monte, che ora – secondo quanto dichiarato dall’assessore regionale Gallera – si vorrebbe cedere a privati.
«Ci sono momenti in cui non è possibile tacere davanti a dichiarazioni che non considerano la verità e il lavoro di anni sul territorio – dice Cavallin – Sul destino e la futura destinazione dell’Ospedale di Cuasso al Monte se ne sentono molte e da anni, ma devo dire che sono molto sorpreso di quanto uscito sulla stampa locale per bocca del consigliere regionale Emanuele Monti, presidente della commissione terza Sanità Lombardia, e ribadito dall’assessore di Regione Lombardia Gallera».
«”E’ il tempo delle decisioni – dichiara sicuro Monti – bisogna prenderle, nessuno può permettersi di sprecare soldi pubblici e la Comunità della Valceresio ha il diritto di avere una sanità al top”. Ora mi chiedo – prosegue Cavallin – chi è che negli ultimi anni ha investito (o forse, per dirla con Monti, “ha sprecato”) nell’Ospedale di Cuasso milioni di euro? La risposta la posso suggerire io: quelle stesse persone che oggi annunciano baldanzose la fine dell’intollerabile spreco».
I problemi dell’Ospedale di Cuasso sono molti e ben noti, ammette il sindaco di Induno: «Personalmente sono da sempre favorevole ad un’intelligente riconversione della struttura, a patto che questa non si trasformi nel classico “adesso arrivano i privati”, magari messi in grado di mettere le mani con pochi spiccioli su una struttura di grande bellezza; certamente poi, sono contrario agli annunci moralizzatori fatti da quelle stesse forze politiche che sono nella stanza dei bottoni in Regione Lombardia da venticinque anni e non sono state capaci di arginare quegli sprechi di cui oggi parlano ai giornali».
Una seconda, amara riflessione sul ruolo e l’attività della Commissione territoriale socio-sanitaria della Comunità montana del Piambello, che tanto ha lavorato sull’Ospedale: «Quella commissione fu varata su impulso di Maria Angela Bianchi, all’epoca vicepresidente della Comunità montana e suo assessore ai Servizi sociali, e si è mossa bene per anni in rappresentanza di tutti gli amministratori del territorio con l’obiettivo di portare al tavolo di comando il parere del territorio in cui questa struttura è inserita. Questo si chiama ascolto delle esigenze del territorio. Oggi quella stessa commissione che ha sentito negli anni tante promesse, come tutti i cittadini della valle, leggendo i giornali ha appreso della “sparata mediatica anti-sprechi”, e solo a decisioni prese ne ha potuto chiedere conto. Questo si chiama decidere dall’alto».
«Gli amministratori sono eletti per gestire i destini delle comunità – conclude Cavallin – non per leggere i giornali alla mattina e capire cosa è successo».
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